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FONDI PREMIALI AGLI ENTI DI RICERCA MA NON TUTTI LI USERANNO PER TUTELARE I PRECARI

Uno degli ultimi atti del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca del precedente Governo è stata l’emanazione del decreto di riparto dei fondi cd. premiali pari a 137,5 milioni di euro destinati ai dodici enti di ricerca posti sotto la sua vigilanza. Il finanziamento è stato accolto con sollievo perché segna un passo importante nel recupero delle risorse necessarie all’applicazione del D.Lgs 75/2017 art. 20 per ciò che concerne il superamento del precariato in un settore importantissimo per la crescita economica e sociale del Paese. Al CNR va la parte più grossa del finanziamento (51,4 milioni), mentre all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare vanno 39 milioni, 19 milioni all’Agenzia Spaziale Italiana, 12,4 milioni all’Istituto Nazionale di Astrofisica, 4,6 all’Istituto di Geofisica e Vulcanologia. Non tutti gli enti hanno però destineranno detto finanziamento all’applicazione del cd. Decreto Madia; come abbiamo già avuto modo di evidenziare in questa Newsletter, a fronte di un atteggiamento di grande apertura di alcuni enti, si sono manifestate inspiegabili chiusure sulla volontà di utilizzare lo strumento messo a disposizione dalla legge.

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