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PROSEGUONO GLI INCONTRI AL CNR PERLA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI

Nel pomeriggio del 29 maggio 2018 si è svolta la terza giornata di informativa sull’applicazione del Decreto Madia (art. 20, co. 1 e co. 2 del D.lgs. n. 75/201). Le proposte presentate dal Presidente, sono state poi illustrate nel recente CdA del primo giugno 2018, e prevedono l’applicazione dell’art. 20, comma 1 anche per le 64 unità titolari di un contratto a tempo determinato da almeno tre anni nel periodo 1.1.2010 – 31.12.2017, con almeno un ‘periodo’ successivo al 28.08.2015 e solo contratti a chiamata diretta.

La FGU-Dipartimento Ricerca Sezione ANPRI ha espresso forti perplessità riguardo questa decisione prospettata dal Presidente. La possibilità di utilizzare a tal fine una interpretazione estensiva della circolare n. 3 del 2017 non appare davvero convincente stante la precisa formulazione della norma del Decreto Madia a riguardo, e potrebbe portare a eventuali problemi in fase applicativa per rilievi di illegittimità, anche di tipo costituzionale, qualora la chiamata diretta non fosse giustificata dalle regole previste dal particolare tipo di progetto attraverso il quale si era proceduto all’assunzione (es. casi di progetti FIRB o ERC). Inoltre, anche su un piano di equità sostanziale appare bizzarro assimilare coloro che non hanno superato alcun concorso (e che potrebbero eventualmente non essere stati mai collocati in posizione utile in nessuna graduatoria di concorso pubblico) a coloro i quali invece hanno superato questo passaggio.

Sono invece prioritarie le 80 unità a tempo determinato da almeno tre anni nel periodo 1.1.2010 – 31.12.2017, con almeno un giorno di servizio successivo al 28.08.2015 e con almeno un contratto superato previo concorso pubblico, che sono cessate dal servizio, e alle quali deve essere consentito il rientro attraverso l’applicazione dell’art. 20, co.1, nel caso di positiva manifestazione di interesse da parte loro. L’applicazione proposta lascia ancora in bilico (vista la mancanza di certezze sulle risorse disponibili nei prossimi anni) molti R&T titolari di contratti flessibili sui quali non abbiamo liste disponibili ma che una stima fornita dall’Amministrazione CNR quantifica in 1.290 a fronte di pochissime unità per le quali si bandiranno concorsi riservati; questa circostanza penalizza soprattutto alcuni settori disciplinari (in particolare le scienze sociali e umane), alcuni istituti e alcune aree geografiche, creando quindi delle disparità anche per quel che riguarda le risorse per ricerca a disposizione della rete scientifica del CNR. Si devono quindi recuperare risorse per consentire il più ampio scorrimento delle graduatorie dei concorsi riservati ai sensi dell’art. 20 comma 2.

La FGU- Dipartimento ricerca Sezione ANPRI ha inoltre ribadito che è necessario da subito assumere le decisioni necessarie per evitare che si riproduca fra qualche anno la stessa situazione di precariato che oggi si sta risolvendo. Bisogna finalmente partire con una nuova fase di programmazione certa del reclutamento e dare immediatamente spazio alle progressioni di carriera che da troppo tempo sono completamente bloccate, anche a causa di procedure non coerenti con i principi stabiliti dalla Carta europea dei ricercatori e dal D.lgs. n.218/2016, il che ha determinato una presenza abnorme di R&T al terzo livello, che si ingrosserà ulteriormente una volta completate le stabilizzazioni.

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