Dimissioni responsabili per dare ancora maggiore slancio al ruolo dei ricercatori e tecnologi nel CdA del CREA
Comunicato 1 aprile 2019
Dimissioni responsabili per dare ancora maggiore slancio al ruolo dei ricercatori e tecnologi nel CdA del CREA
In conseguenza della grave crisi che sta attraversando il CREA (per i dettagli vi rimandiamo al comunicato FGU-Ricerca del 20 marzo u.s.) e dell’adozione di misure cautelari da parte della Magistratura nei confronti del Presidente e del Direttore Generale f.f., i quattro Consiglieri di amministrazione dell’ente si sono dimessi, rendendo così possibile un rapido commissariamento del CREA da parte del MiPAAFT.
Fra i dimissionari Domenico Perrone (in allegato la mail inviata al personale dell’ente in occasione delle dimissioni, nonché la lettera inviata al ministro Centinaio), membro eletto nel Consiglio di Amministrazione, da e tra i R&T di ruolo, in rappresentanza del Personale del CREA. Nel suo ruolo, tra l’altro, ha provveduto con competenza e determinazione a “…proteggere e promuovere gli interessi individuali e collettivi dei ricercatori e tecnologi in quanto professionisti…” contribuendo “…attivamente al funzionamento dell’istituzione…”, come raccomandato nella Carta Europea dei Ricercatori ed indicato nel D.lgs. n. 218/2016.
La situazione che si è determinata al CREA e il ruolo svolto dal consigliere eletto Domenico Perrone (per anni Consigliere di ANPRI, carica che come componente eletto ha lasciato per ricoprire l’incarico nel CdA del CREA) confermano, anche in un contesto così eccezionale, l’importanza della rappresentanza di ricercatori e tecnologi negli organi che a tutti i livelli concorrono al governo degli enti pubblici di ricerca, come stabilito nel D.lgs. n. 218/2016, purtroppo ancora osteggiato da alcuni enti, anche dopo i positivi pronunciamenti della Magistratura sulle azioni promosse da ANPRI e FGU-Dipartimento Ricerca (fra cui i casi di ENEA e SZN).
