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Comunicato dell’11 dicembre 2019 Scoperto nel bilancio del CNR un tesoretto di 27 milioni inutilizzati !!!

Un tesoretto di 27.330.000 euro, etichettato come “economie su spese del personale”, è venuto fuori dai bilanci del CNR in occasione dell’approvazione del Bilancio preventivo per l’esercizio finanziario 2020 da parte del CdA (Delibera n. 317/2019 del 29 novembre scorso).

È lo stesso Presidente Inguscio che, a pag. 20 della sua Relazione Programmatica, ce ne dà notizia, precisando che, oltre al mancato utilizzo del fondo di riserva 2019 per 7 milioni di euro e ad una maggiore entrata prevista dal FOE 2019 per circa 9,7 milioni di euro, il Bilancio preventivo del CNR si “arricchirà” per il 2020 di ben 27.330.000 euro di “economie su spese del personale”, soldi che, in altre parole, si prevedeva venissero spesi nel 2019 per pagare il personale dell’Ente e che invece non verranno spesi nell’anno in corso.

Non sappiamo se tale “tesoretto” fosse stato intenzionalmente nascosto tra il costo presunto del personale o se sia frutto di errori di calcolo o altri inadempimenti da parte degli uffici competenti, né da quanti anni quel tesoretto stesse lì “nascosto” (c’è chi afferma che stesse lì da almeno 4 anni, all’insaputa del CdA e dei DG che si sono succeduti negli anni).

Ciò che è certo è che 27 milioni di euro di “spese del personale” sono una cifra molto consistente, quasi sufficiente a pagare gli stipendi di tutti i 304 Dirigenti di Ricerca oggi in servizio nel CNR, o gli stipendi delle circa 600 unità di personale in servizio presso l’Amministrazione Centrale.

Una gran bella cifra, con la quale è possibile coprire i costi annui dell’avanzamento di carriera di circa 2000 Ricercatori e Tecnologi.

Ed invece, (anche) a causa della presunta indisponibilità di questi 27 milioni di euro, ci è calata sulla testa, come una spada di Damocle, la famigerata Circolare 6/2019 recante “Prime indicazioni sulla gestione dei progetti nell’esercizio 2019” che ci ha fatto vivere, e ci sta facendo vivere, l’incubo di improvvisi e punitivi prelievi centralizzati sui nostri fondi per la ricerca.

Ed (anche) a causa della presunta indisponibilità di questi 27 milioni di euro, ci siamo trovati (e ci troveremo, chissà per quanto tempo ancora!) a combattere con la Circolare 11/2019 e con gli assurdi e insostenibili tagli e restrizioni da essa introdotti nelle spese di missione.

Ci auguriamo che gli eventuali responsabili siano presto individuati e che rispondano delle loro azioni o inadempienze.

La FGU-DR-ANPRI si impegna a chiedere all’Ente di utilizzare questo “tesoretto” per risolvere le principali criticità delle strutture e dei laboratori di ricerca dell’Ente, criticità da individuare in maniera trasparente con il contributo dei rappresentanti eletti nei Consigli Scientifici di Dipartimento, al fine di ridurre, il più possibile, i prelievi dai fondi per la ricerca che ancora subiamo a livello locale.

Gianpaolo Pulcini

Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR

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