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Comunicato del 6 marzo 2020 Misure a tutela della salute dei dipendenti del CNR: Negati diritti e autonomia dei Ricercatori e Tecnologi.

Ieri il Direttore Generale, a seguito anche di un confronto con le OO.SS., ha predisposto ed inviato a tutto il personale un pacchetto di misure a tutela della salute del personale tutto del CNR e di disposizioni atte a contenere l’emergenza costituita dalla sempre maggiore diffusione del Coronavirus su tutto il territorio nazionale.

La misura maggiormente innovativa e di impatto contenuta nel suddetto pacchetto è certamente l’adozione per tutto il personale del “lavoro agile” che consente lo svolgimento dell’attività lavorativa presso il domicilio del dipendente o, eventualmente, presso altro luogo, previa valutazione del Direttore/Dirigente, nel rispetto di disposizioni concordate, e con stringenti obblighi sulla durata della giornata lavorativa.

La FGU-DR-ANPRI giudica decisamente opportuna, se non necessaria, l’adozione del “lavoro agile” per il personale tecnico ed amministrativo.

Purtroppo, per quanto riguarda l’applicazione ai R&T di tale istituto, denunciamo che, per come è strutturata, la nota trasmessa dal DG tende a negare ai R&T i diritti stabiliti dalle norme contrattuali, come quello di poter svolgere liberamente attività fuori sede, anche presso la propria abitazione (così come presso altri luoghi ritenuti idonei alle proprie necessità), senza dover essere autorizzati dal proprio Direttore/Dirigente e senza che ciò sia legato ed eventi eccezionali e/o emergenziali quali il Coronavirus.

Palesemente contrario al dettato contrattuale è anche l’obbligo di “svolgere la propria prestazione lavorativa della durata di 7 ore e 12 minuti tra ore le 08:00 e le ore 19:00” imposto nella suddetta nota, dato che tale obbligo contrasta con l’autonoma determinazione del orario di lavoro sancita dal CCNL che non prevede una durata fissa e costante dell’orario di lavoro giornaliero, ma solo lo svolgimento di 36 ore settimanali medie nel quadrimestre da distribuire in totale autonomia.

La FGU-DR-ANPRI invita i R&T tutti a continuare a svolgere attività fuori sede nelle più ampie modalità previste dalla normativa contrattuale e, continuando a credere nelle loro buone intenzioni del CNR, invita i vertici amministrativi dell’Ente a modificare le misure previste per i Ricercatori e Tecnologi, nel rispetto delle prerogative contrattuali di ampia flessibilità dei R&T e delle raccomandazioni e principi contenuti nella Carta Europea dei Ricercatori, nonché, per il futuro, a dare ascolto ai R&T, alle loro istanze e necessità lavorative.

Forse, un percorso di alternanza “Burocrazia-Ricerca” con stage presso gli Istituti di ricerca non guasterebbe per una migliore comprensione di cosa sia, e di come si svolga realmente, l’attività di ricerca.

Rammarica, infine, l’atteggiamento di assoluta chiusura e di preconcetta ostilità manifestato dalla delegazione dell’Ente nei confronti anche delle più piccole richieste di modifica avanzate dalla FGU-DR-ANPRI, come la semplice sostituzione di una parola.

Gianpaolo Pulcini

Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR

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