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COMUNICATO 22 maggio 2020 Primo incontro tematico al MUR (Ministero Università e Ricerca) con le OO.SS. per definire le future attività sulle “misure ed iniziative per gli Enti di Ricerca”

            Martedì 19 maggio si è svolto  per via telematica un incontro convocato dal MUR con le sei organizzazioni sindacali rappresentative nel comparto (ANIEF, FGU, FIR-CISL, FLC-CGIL, SNALS, UIL-RUA) in cui avviare l’organizzazione delle attività del tavolo tecnico sulle “misure ed iniziative per gli Enti di Ricerca”. Il Ministero era rappresentato dal Capo di Gabinetto Cons. Di Nezza, il Dott. Di Felice e l’Ing. Petrazzuoli.

            Come FGU Dipartimento Ricerca abbiamo positivamente sottolineato la sollecitudine con cui tale incontro è stato convocato ed auspichiamo che si possa continuare in maniera altrettanto proficua nel prossimo futuro per affrontare tutte le criticità che il settore della ricerca pubblica presenta.

            I punti che abbiamo sinteticamente sottolineato e che a nostro avviso vanno affrontati rapidamente sono sintetizzabili in tre capitoli principali:

  • Il rinnovo contrattuale con particolare riferimento al tavolo paritetico per l’ordinamento professionale
  • L’ormai annosa questione del sottofinanziamento della ricerca pubblica
  • L’applicazione in tutte le sue parti del D.lgs. 218/2016

            Anche se la situazione emergenziale dovuta alla pandemia COVID-19 ha stravolto tutti i programmi è tempo di cominciare a riaffrontare la questione del rinnovo contrattuale con particolare riferimento al possibile riordino dell’ordinamento professionale. Il Paese ha sicuramente bisogna di “ripartire” ed una maggiore efficacia del sistema Ricerca può dare un importante contributo. Abbiamo inoltre sottolineato come, vista la separazione del ministero avvenuta ad inizio anno, diventi ancora più opportuno immaginare una separazione anche del comparto di contrattazione in modo da rispondere anche contrattualmente alle peculiarità del nostro settore.

            L’insufficiente livello di finanziamento del settore è chiaramente rappresentato dal fatto che ci sono enti i cui livelli del costo del personale superano abbondantemente il 90 % del budget complessivo. Anche se è importante per gli enti ottenere fondi esterni dalle varie fonti sia nazionali che fondi europei, non si può non sottolineare che un finanziamento strutturale legato ai fondi FOE sia essenziale per lo sviluppo e mantenimento di tutte le infrastrutture necessarie poi ad efficacemente competere per il successo nei vari bandi competitivi. Da sottolineare positivamente l’ottenimento di un fondo di 50 milioni di euro nell’ambito del decreto “rilancio” per un piano straordinario di assunzione dei Ricercatori, ma di nuovo a questo andrebbe associato un parallelo incremento dei fondi strutturali per la ricerca.

            Il D.lgs. 218/2016 è un capitolo a se stante in particolare per il gran numero di norme che al suo interno sono ancora lontane dall’essere applicate. Ne citiamo solo alcune. L’art. 2 prevede una esplicita attività di monitoraggio del Ministero vigilante sull’applicazione della “Carte Europea dei Ricercatori” e “European Framework for Research Career” da svolgere annualmente che non è mai stata avviata. Sarebbe chiaramente un fortissimo stimolo a superare in molti Enti le notevoli riserve, spesso anche culturali, all’applicazione dei principi indicati in questi due documenti che se applicati potrebbero avere molte ricadute pratiche sull’organizzazione e funzionamento degli Enti.  Non possiamo infine non sottolineare che nonostante la legge sia relativamente recente ha già subito svariate modifiche, in particolare l’art. 12 in cui si sono succeduti vari emendamenti in Parlamento per fronteggiare la problematica delle stabilizzazioni previste dalla legge Madia. Non possiamo non porci la domanda se non sia arrivato il momento di prendere spunto da questi inevitabilmente frammentari aggiustamenti di pensare ad un intervento organico che affronti il problema del reclutamento, elemento particolarmente importante e specifico nel settore ricerca, che riesca a risolvere in maniera più definitiva il problema del precariato usando lo strumento che più è utilizzato all’estero quale quello della tenure track.

            In conclusione la delegazione ministeriale, a fronte di tutte le sollecitazioni pervenute dalle varie organizzazioni sindacali, si è riservata un periodo di riflessione ed analisi delle problematiche per poi riconvocare quanto più a breve possibile ulteriori incontri per definire una strategia di lavoro comune.

                                                           FGU – Dipartimento Ricerca

https://anpri.fgu-ricerca.it/wp-content/uploads/2020/05/comunicato-Incontro-MUR-TavoloTematicoRicerca-19-05-2020.pdf

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