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COMUNICATO CNR DEL 29 OTTOBRE 2021: COMMISSARIAMENTO DEL CNR E MESSA AD ESAURIMENTO DEL III LIVELLO DEI R&T

Il Disegno di Legge di Bilancio 2022, approvato dal Consiglio dei Ministri ieri 28 ottobre, prevede all’art. 100 un “Piano di riorganizzazione e rilancio del Consiglio Nazionale delle Ricerche – C.N.R.” che, a tutti gli effetti, costituisce un super commissariamento, sia economico/gestionale che scientifico, dell’Ente.

Il suddetto articolo prevede infatti l’istituzione di un Comitato strategico per il rilancio del CNR, chiamato “Supervisory Board”, istituito dal MUR sentito il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il compito di “riorganizzare e rilanciare le attività” del CNR attraverso la definizione di un “Piano di riorganizzazione e rilancio” dell’Ente che il Presidente del CNR dovrà adottare entro 6 mesi dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio. Il Piano dovrà essere “approvato con decreto del Ministro dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, in deroga alle disposizioni, normative e statutarie, che prevedono, in relazione alle specifiche misure previste dal piano, altri pareri, intese o nulla osta, comunque denominati.”. Esautorato quindi, da molti dei suoi compiti consultivi, anche il Consiglio Scientifico dell’Ente ancor prima di essersi insediato!

Il Comitato strategico, “composto da cinque esperti, italiani o stranieri, di comprovata competenza ed esperienza, anche gestionale, acquisite nel settore della ricerca nazionale ed internazionale”, potrà avvalersi “anche di soggetti esterni alla amministrazione al fine, in particolare, di esaminare la consistenza economica e patrimoniale, lo stato dell’organizzazione, la consistenza dell’organico e il piano di fabbisogno, la documentazione relativa alla programmazione e alla rendicontazione scientifica nonché alla programmazione economica e finanziaria”.

Il Piano potrà “contenere proposte di revisione della disciplina, statutaria e normativa, di funzionamento dell’ente, ivi compresa quella riferita alla composizione degli organi, nonché ogni altra misura di riorganizzazione necessaria per il raggiungimento di maggiori livelli di efficienza amministrativa e gestionale”.

Il Piano, la cui attuazione sarà oggetto di monitoraggio, almeno semestrale da parte del MUR, dovrà concludersi entro 3 anni dalla sua approvazione e darà anche “l’indicazione delle risorse economiche per provvedere alla relativa attuazione, distinguendo tra quelle derivanti dalle misure di riorganizzazione e quelle richieste dagli investimenti finalizzati al rilancio dell’ente”.

Il Piano assumerà anche “la funzione di piano triennale di attività ai fini dell’applicazione della normativa vigente”, esautorando così la dirigenza scientifica dell’Ente, Direttori di Dipartimento in primis, dalle loro funzioni più strategiche!

Al CNR verrà inoltre concesso un contributo di 60 milioni di euro a decorrere dal 2022 di cui 10 milioni sono vincolati al completamento dei processi di superamento del precariato di cui all’art. 20 del decreto Madia e 50 milioni sono utilizzabili per le finalità del Piano e per le spese di funzionamento del Comitato strategico per il triennio 2022-2024.

 

Altra significativa novità prevista nell’art. 99, comma 1 b), del Disegno di Legge di Bilancio 2022 è l’assegnazione agli Enti di Ricerca vigilati dal MUR di 40 milioni di euro, a decorrere dal 2022, destinati “alla promozione dello sviluppo professionale di ricercatori e tecnologi di ruolo al terzo livello in servizio alla data di entrata in vigore” della Legge di Bilancio 2022.

Tale finanziamento, condizionato “alla messa ad esaurimento dei profili di ricercatore e tecnologo di terzo livello” che molto probabilmente sarà disposta dal ddl 2285 recante “Disposizioni in materia di attività di ricerca e di reclutamento dei ricercatori nelle università e negli enti pubblici di ricerca” ancora in discussione, sarà ripartito tra gli EPR vigilati dal MUR attraverso apposito decreto del Ministro, da adottarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore delle disposizioni relative.

Gli EPR potranno quindi “indire procedure selettive riservate a ricercatori e tecnologi al terzo livello professionale per l’accesso al secondo livello nei limiti delle risorse assegnate”. I componenti delle commissioni per le procedure selettive dovranno essere scelti esclusivamente tra esperti di elevata qualificazione nelle aree scientifiche e nei settori tecnologici di riferimento, esterni all’ente.

Per fornire un po’ di numeri si può ipotizzare che 40 milioni di euro consentano il passaggio al II livello di circa 4.000 R&T e, se il riparto tra gli EPR è fatto in funzione del numero di R&T inquadrati nel III livello nei singoli Enti, si può ipotizzare che al CNR saranno destinate risorse per far passare di livello circa 2.500 R&T di III livello.

 

Una “cura da cavallo” quella destinata al CNR, verrebbe da scrivere, il cui risultato potrà essere molto diverso a seconda che, tra le azioni che si andranno ad implementare, ci saranno o meno quelle ineludibili, richieste da tempo dalla costantemente richiamata Carta Europea dei Ricercatori, per mettere nella responsabilità della comunità scientifica interna del CNR il governo dell’Ente.

 

Gianpaolo Pulcini

Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR

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One Thought to “COMUNICATO CNR DEL 29 OTTOBRE 2021: COMMISSARIAMENTO DEL CNR E MESSA AD ESAURIMENTO DEL III LIVELLO DEI R&T”

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