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COMUNICATO 5 AGOSTO 2024 IL MINISTRO BERNINI (MUR) TORNA AD ASCOLTARE LE RAPPRESENTANZE SINDACALI

Lo scorso giovedì 1 agosto abbiamo avuto come FGU Dip. Ricerca e Dip. Università un incontro con il Ministro Bernini ed il suo staff.

Come primo punto abbiamo espresso alla Ministra il nostro rammarico per il ritardo nel proseguimento dell’approccio collaborativo che si era avviato con i due incontri con le rappresentanze sindacali del 14 dicembre 2022 e del 26 aprile 2023 (vedi allegati 1, 2). In quei due incontri –dai quali sono trascorsi ben sedici mesi- si era preannunciata l’apertura di specifici tavoli tecnici di confronto sui vari argomenti che non si sono poi avverati. Abbiamo reiterato le nostre richieste in proposito e confidiamo che ciò possa avvenire alla riapertura delle attività il prossimo autunno così come la Ministro ha promesso e si è impegnata a fare nell’incontro stesso.

 

Gli argomenti che siamo riusciti a sollevare, data comunque la limitatezza di tempo disponibile, sono stati:

  • RIFORMA DELL’ORDINAMENTO DEL PERSONALE RICERCATORE E TECNOLOGO

L’aggiornamento dell’attuale ordinamento, che risale al DPR 171/1991 di oltre 30 anni fa, attualmente demandata alla contrattazione era oggetto di una delle sequenze contrattuali del CCNL 2019-2021 (ultimo in vigore) è poi stata rinviata alla trattativa per il nuovo contratto (triennio 2022-2024). Noi riteniamo che questa problematica non si risolverà neanche nella discussione del prossimo contratto se nel frattempo non interverranno delle riforme ordinamentali ovviamente non possibili attraverso il CCNL.  In particolare, ad esempio, la parte del D.lgs. 165/2001 che prevede per l’accesso dall’esterno ai tre livelli dei Ricercatori e Tecnologi attualmente previsti la riserva di “almeno il 50%” delle posizioni. Andrebbe introdotto un obbligo per gli Enti sulla percentuale, ad esempio 50%, di posizioni da riservare alle progressioni interne. Su questa nostra proposta la Ministro intende approfondire la problematica attraverso un quesito specifico alla Funzione Pubblica.

  • STATO GIURIDICO PER I RICERCATORI E TECNOLOGI

Abbiamo quindi illustrato alla Ministro la nostra posizione sulla necessità di riservare alla legge la definizione dell’ordinamento così come avviene per la docenza universitaria, ciò che noi categorizziamo da tempo come “stato giuridico”, seguendo i dettami della Carta Europea dei Ricercatori ed il parallelismo con la struttura ordinamentale della carriera dei docenti dell’Università, riservando alla contrattazione tutta la parte economica. Tale parallelismo è a nostro avviso indispensabile per ottenere la più ampia mobilità possibile dei Ricercatori e Tecnologi che parzialmente è stata introdotta con il DL 152/2021 che andrebbe integrato, soprattutto per l’aspetto finanziario, per ottenere la sua totale efficacia. Ciò con l’obiettivo di ottenere una visione unitaria, che ricomprenda almeno Università ed Enti di Ricerca, del “sistema” Ricerca che è indispensabile per la sua efficienza e funzionalità e di cui la mobilità del personale di Ricerca è un ingrediente essenziale.

  • NUOVI CONTRATTI PER IL PERIODO DEL “PRE-RUOLO” DEI RICERCATORI E TECNOLOGI

Dobbiamo infine rammaricarci, vista l’insufficienza del tempo a disposizione (e quindi ribadiamo l’indispensabilità di ulteriori confronti con eventuali tavoli tecnici specifici), dell’impossibilità di affrontare l’argomento relativo all’introduzione di nuovi contratti per il cosiddetto periodo del “pre-ruolo” visto che la Ministro ha annunciato in almeno due recenti audizioni parlamentari l’introduzione di contratti a “tutele crescenti” in sostituzione dell’assegno di ricerca e che si affiancherebbero al contratto di ricerca introdotto con il DL 36/2022. L’affermazione del Ministro che l’assegno di ricerca rappresenta il “massimo del precariato” e che non è sua intenzione di prorogarlo oltre il 31 dicembre prossimo sono affermazioni e intenzioni da noi certamente condivise. Ci preoccupa però l’annunciata introduzione di un insieme di contratti definiti “a tutele crescenti”, definizione che può ovviamente essere ribaltata in tutele decrescenti, soprattutto perché non vorremo ritrovarci di nuovo in un contesto che denominammo in una nostra audizione parlamentare alla settima commissione del Senato “babele di contratti”. Infatti i contratti a “tutele crescenti” per loro natura finiscono per non dare alle persone che si affacciano a questa professione quella “stabilità delle condizioni di lavoro dei ricercatori” – sottolineata dalla carta Europea dei Ricercatori – essenziale affinché il Ricercatore possa svolgere al meglio e nella maniera più produttiva le sue attività di ricerca.

  • CONCLUSIONI E PROSSIMI PASSI

Certi di poterci di nuovo confrontare con la Ministro già nel prossimo mese di settembre, così come da Lei prospettato nell’incontro, circa la tipologia di nuovi contratti che intende proporre, anticipiamo che in quella sede sottoporremo all’attenzione della Ministro anche tutti gli altri argomenti che riteniamo aver bisogno di approfondimento quali ad esempio il D.Lgs. 218/2016 che a nostro avviso non è applicato nella sua interezza, e non ultime per importanza le sequenze contrattuali aperte per il settore Ricerca e Università (spesso comuni ai due settori) che nonostante alcune interessanti aperture da parte dell’ARAN sulla figura del Tecnologo a tempo indeterminato nell’Università vedono ancora posizioni piuttosto distanti (vedi comunicati allegati 3, 4) e che in alcuni casi a nostro avviso possono arrivare a soluzione solo con specifici interventi normativi.

Eleuterio Spiriti

(Coordinatore Generale FGU Dipartimento Ricerca)

 

1) COMUNICATO 19/12/2022: LA DISCUSSIONE SUL RINNOVO DEL CCNL (COMPARTO ISTRUZIONE E RICERCA, 2019-2021) PROCEDE, MA LA BOZZA DELLA LEGGE DI BILANCIO 2023 NON AIUTA!

2) COMUNICATO 9 MAGGIO 2023: LA DISCUSSIONE SUL RINNOVO DEL CCNL 2019-2021  (SEZIONE  RICERCA) RIPRENDE, MA “LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL” È ANCORA LONTANA!

3) Le sequenze contrattuali del CCNL 2019-2021: molte riunioni, pochi risultati!

4) Resoconto Riunione ARAN del 17/07/2024

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