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Comunicato del 6 febbraio 2015. Incontro su rinnovi contratti a tempo determinato e contratto integrativo. Affrontati anche i temi del rimborso missione e del riconoscimento dei contratti a tempo determinato.

Comunicato del 6 febbraio 2015

 

Il 4 febbraio si è svolto un incontro tra l’Amministrazione della SZN, rappresentata dal Presidente e dal Direttore Generale, e la delegazione dell’ANPRI avente, all’ordine del giorno, il rinnovo dei contratti a tempo determinato e l’avvio della discussione sul contratto integrativo.

In merito al rinnovo dei contratti a tempo determinato, il Presidente ha informato l’ANPRI della volontà di attuare un piano di assunzione con contratto a tempo determinato di 30 unità di personale nei prossimi 3 anni. L’intenzione della SZN è quello di destinare alcuni dei 30 posti a contratto per Ricercatore di livello non iniziale, allo scopo di attrarre brillanti ricercatori anche operanti all’estero. L’ANPRI si è detta favorevole ad una politica di assunzione che cerchi di portare in Italia brillanti ricercatori stranieri o italiani che lavorano all’estero, evidenziando però le difficoltà di tale operazione, difficoltà indipendenti dalla SZN e dovute agli stipendi più bassi, alla minore autonomia nella gestione delle risorse e ai maggiori oneri burocratici che gravano sui ricercatori italiani. L’ANPRI ha anche sottolineato l’esigenza di non penalizzare i precari “di serie B”, ossia quei giovani ricercatori che spesso, solo per motivi economici, non sono titolari di contratti a tempo determinato ma di assegni di ricerca, proponendo di riservare loro una quota dei tali unità.

Per quanto riguarda il nuovo contratto integrativo, il Direttore Generale ha comunicato la disponibilità di 37.000 euro annui destinati ad indennità da erogare ai Coordinatori di Sezione a ai Responsabili di Unità Operativa, indennità orientativamente pari a 6.000-7.000 euro per ciascun Coordinatore di Sezione (cui gravano anche compiti e responsabilità gestionali) e a 2.500-3.000 euro per i Responsabili di Unità Operativa. Andranno anche ridefiniti i criteri di ripartizione del fondo complessivo, pari a 139.000 euro, riservato ai Ricercatori e Tecnologi sul quale insiste anche l’indennità di valorizzazione professionale il cui importo è però fissato dal Contratto collettivo. Per il fondo generale di 400.000 euro per i livelli IV-VIII e per le indennità di funzione amministrativa, viene annunciata la necessità di discutere i criteri di ripartizione e l’eventuale unificazione di fondi ora separati.

A chiusura della riunione, l’ANPRI ha rinnovato al Presidente la richiesta di trovare una soluzione al problema del mancato riconoscimento dell’anzianità maturata nel corso di contratti a tempo determinato antecedenti l’assunzione in ruolo. Per quanto riguarda i neo assunti, l’ANPRI ha chiesto che sia inserita una specifica norma nel Regolamento del Personale che recepisca quanto previsto all’art. 5 del CCNL 2002-2005, ossia che “il servizio prestato a tempo determinato […] è titolo valutabile ai fini dell’assunzione a tempo determinato o indeterminato, fino ad un massimo di dieci anni”. Per quanto riguarda i Ricercatori e Tecnologi già di ruolo, l’ANPRI ha ribadito la richiesta, già formalmente fatta con lettera del 29 ottobre scorso, di provvedere al riconoscimento dell’anzianità maturata in precedenti contratti a tempo determinato. A sostegno di tale richiesta, l’ANPRI ha consegnato al Presidente copia del Parere n. 9/2014 del Garante dei diritti dell’Università di Firenze il quale, dopo un’approfondita analisi della normativa e della giurisprudenza europea ed italiana in materia, ha affermato di ritenere che i periodi di lavoro prestati per effetto di contratti a tempo determinato debbano essere riconosciuti ai fini dell’anzianità di servizio, “a tutti gli effetti normativi e retributivi”.

L’ANPRI ha anche chiesto che siano date chiare disposizioni agli uffici amministrativi in merito alla corretta liquidazione delle missioni all’estero dei Ricercatori e Tecnologi, nel rispetto delle norme di legge e contrattuali vigenti che prevedono, giova ricordare, il rimborso “delle spese per i mezzi di trasporto urbano o del taxi per le tratte di andata e ritorno verso aeroporti, stazioni e porti, in Italia ed all’Estero, verso le sedi di svolgimento delle missioni” (senza limite alcuno) e “delle spese di taxi […] per gli spostamenti nell’area urbana di svolgimento delle missioni nel limite massimo giornaliero di euro 25,00”. L’ANPRI ha chiesto anche siano riliquidate tutte le missioni all’estero già liquidate alla luce della errata interpretazione delle norme vigenti, richiesta ritenuta legittima dal Presidente.

Infine, l’ANPRI ha sollevato la questione dei rimborsi delle spese di trasferta per il personale a contratto (assegnisti), per i quali non è prevista la concessione dell’anticipo delle spese da sostenere ma solo il rimborso al termine della missione. L’ANPRI ha chiesto che sia attivata anche presso la SZN la procedura di rimborso anticipato di spese di missione, ossia il rimborso immediato di spese sostenute prima che abbia termine la missione e relative, ad esempio, all’iscrizione al convegno, all’acquisto dei biglietti aerei, etc., ovviamente su presentazione di adeguata documentazione. Tale procedura consentirebbe la partecipazione a congressi ed eventi essenziali per la vita scientifica agli assegnisti e agli studenti che altrimenti sarebbe limitata agli appartenenti ai ceti più agiati.

 

La Delegazione dell’ANPRI

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