Uncategorized 

Corte dei Conti: bene l'lNFN anche nel 2014

La Sezione del controllo sugli enti della Corte dei Conti ha pubblicato la propria Relazione sul risultato dell’esercizio 2014 dell’INFN.

Al 31 dicembre 2014 risultavano in servizio presso l’INFN 2.035 unità di personale, di cui 1.725 a tempo indeterminato e 310 a tempo determinato. Come risulta dalla seguente Tabella 2 della Relazione, al termine del 2014 il personale a tempo indeterminato si era ridotto di 8 unità e quello a tempo determinato di 1 unità rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

 

infn_1

 

Il costo totale del personale (comprensivo di spese di missione, di quota TFS/TFR, di trattamento integrativo di previdenza, di spese per la formazione e dei benefici sociali ed assistenziali), che nel 2013 era diminuito rispetto al 2012 ed ammontava a 134,55 milioni di euro, nel 2014 è, invece, aumentato a 139,09 milioni di euro (-2,52 milioni di euro per il personale a tempo indeterminato e +7,06 milioni di euro per il personale a tempo determinato).

La tendenza all’aumento di spesa per il personale a tempo determinato è confermata anche dalla variazione del costo degli stipendi (ed altri assegni fissi), passato dai 68,16 milioni di euro del 2013 ai 78,01 milioni di euro del 2014, e utilizzato per il 63% per personale a tempo determinato. Tale personale è dunque sempre più necessario allo svolgimento dei progetti di ricerca e, visti i limiti stringenti sull’utilizzo di fondi interni per questo tipo di spesa, è in larga misura pagato su fondi esterni. Tuttavia, a giudicare dai numeri disponibili, la sua incidenza nell’INFN è ancora a livelli contenuti (17% del personale a tempo indeterminato).

Le spese per missioni del personale sono incrementate nel 2014 rispetto all’anno precedente, passando da 6,64 milioni di euro a 6,93 milioni di euro. La spesa per la formazione, infine, non ha subito sostanziali cambiamenti, attestandosi ad 1,04 milioni di euro nel 2014, rispetto a 0,97 milioni di euro nel 2013.

Per svolgere l’attività di ricerca, l’INFN ha utilizzato anche personale associato a titolo gratuito, che nel 2014 è stato di 4.029 unità, in sensibile aumento rispetto alle 3.540 unità del 2013.

La Corte rileva che, a seguito di verifica amministrativo-contabile effettuata dal MEF nel 2013, “sono state rilevate irregolarità in ordine alla assegnazione di incarichi di responsabile di unità organizzativa, con funzione di carattere amministrativo gestionale, a personale ricercatore tecnologo”. I provvedimenti di assegnazione contestati sono stati revocati dall’Ente nel corso del 2014.

Il contributo versato dallo Stato all’Istituto nel 2014 è stato di 373,9 milioni di euro, di cui 136,2 milioni con destinazione specifica. Rispetto al 2013, si è verificata una crescita del 29,6% da imputare prevalentemente ai contributi a destinazione specifica che sono quasi triplicati. In sensibile flessione, invece, è stato il contributo ordinario delle Regioni, passato dai 3 milioni di euro nel 2013 a circa 130 mila euro nel 2014, in corrispondenza con l’esaurirsi dei progetti PON originati dal VII programma quadro. In leggero calo, infine, i contributi di altri enti pubblici per particolari programmi di ricerca: nel 2014 sono stati pari a 14 milioni di euro (di cui 3,4 milioni di euro dalla Comunità Europea), mentre nel 2013 erano pari a 15,2 milioni di euro.

Il 2014 si è chiuso per l’INFN con un avanzo finanziario di competenza di 67,7 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ai 16,8 milioni di euro del 2013 dovuto all’aumento delle entrate accertate, superiori a quello degli impegni di spesa, cosa che avviene normalmente nei progetti esterni pluriennali, in cui il finanziamento viene versato agli Enti in poche grandi tranches, che vengono poi spese nel corso di diversi esercizi finanziari.

L’avanzo di amministrazione (vale a dire la somma dell’avanzo di competenza del 2014 con gli avanzi ancora disponibili degli anni precedenti) al 31 dicembre 2014 è stato pari a 239,8 milioni di euro, con un aumento di oltre 71 milioni sul 2013, principalmente grazie all’incremento del contributo statale a destinazione specifica (il contributo del FOE è in effetti sempre in calo).

Bene anche lo smaltimento dei residui attivi, con un tasso di smaltimento passato dal 14,5% del 2013 al 26,5 per cento del 2014, e quello dei residui passivi, il cui tasso di smaltimento è stato nel 2014 pari al 41,5%, in crescita rispetto al 31,2% del 2013.

È aumentato, sia pur leggermente, anche il patrimonio netto che nel 2014 è risultato pari a 460,4 milioni di euro, a fronte dei 460,3 milioni del 2013.

 

.

Questa notizia è stata pubblicata nella Newsletter ANPRI n. 1 del 14 gennaio 2016.

Non sei ancora iscritto? Iscriviti alla nostra newsletter!

Related posts

Leave a Comment

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: