CNR: Comunicato 22 luglio 2022 Il CUG decide illegittimamente di non discutere le denunce inoltrate dai dipendenti e come Ponzio Pilato se ne lava le mani!
Nel CNR in tanti abbiamo creduto che il 2022 sarebbe stato ricordato come l’anno di una svolta davvero epocale per il Comitato Unico di Garanzia e anche come l’anno di avvio di una forte e salda alleanza con il personale dipendente.
Ed infatti a novembre scorso, sotto l’allora Presidente Giovanna Acampora, il CUG si è presentato in una veste del tutto nuova, diffondendo via e-mail una brochure, curata da Sandra Fiore e Antonio Nicolì, in cui si chiariva che “il Comitato interviene presso gli organi di governo e di gestione dell’Ente, in funzione di garanzia e in posizione di terzietà e di equidistanza, a seguito di apposita istanza presentata dall’interessato“. Di conseguenza, si invitavano i dipendenti ad inviare formali istanze.
Fiduciosi nel nuovo corso inaugurato dal CUG, numerosi Colleghi, già da tempo in situazioni varie di disagio, si sono dunque immediatamente decisi a trasmettere le loro segnalazioni, confidando ovviamente in un ampio supporto sindacale in seno al Comitato (che, ricordiamo, è composto per il 50% da rappresentanti sindacali e per l’altro 50% da rappresentanti dell’Amministrazione, oltre al Presidente). Dal canto suo, il Comitato fra febbraio e marzo richiedeva agli stessi dipendenti denuncianti, per il tramite della propria Segreteria, di integrare le istanze formali già inviate con una descrizione dettagliata e circostanziata dei fatti rilevanti alla base delle loro denunce. E così è avvenuto, da parte degli interessati, con un loro ulteriore notevole sforzo.
Ma l’improvvisa decadenza dall’incarico della Presidente Acampora, a seguito del suo collocamento a riposo, ha impedito al Comitato di discutere con sollecitudine le denunce dei Colleghi ed ha reso necessario attendere la nomina del nuovo Presidente da parte del Direttore Generale. Nel frattempo, consapevole dei delicati compiti che il CUG avrebbe dovuto assolvere, la FGU-ANPRI auspicava, con un Comunicato dello scorso 21 marzo, una nomina di alto profilo, non immaginando certo che di lì a poco il futuro Presidente avrebbe impresso, non appena nominato, una repentina ed incomprensibile inversione di rotta al nuovo corso inaugurato dal Comitato.
Ed infatti il nuovo Presidente, Antonio Tintori, ha inaspettatamente ignorato le numerose richieste di alcuni componenti del CUG di convocare con urgenza una riunione ad hoc per discutere e deliberare, nella composizione paritetica stabilita dalla legge, in merito alle segnalazioni pervenute, per poi provvedere, di sua esclusiva iniziativa, e senza ascoltare preventivamente il Comitato, a richiedere ed acquisire ben due pareri (in particolare dalla Funzione Pubblica e dall’Ufficio Affari Legali del CNR) che, con interpretazioni assolutamente di parte, escludevano che il Comitato potesse discutere le denunce ricevute dai Colleghi.
I componenti designati dalla FGU-ANPRI hanno immediatamente contestato sia l’atteggiamento non imparziale del Presidente del Comitato, sia il contenuto dei pareri trasmessi dal Presidente Tintori. È stato in sintesi evidenziato che è la stessa Direttiva della Funzione Pubblica del 2011 a chiarire che “il CUG esercita compiti propositivi, consultivi e di verifica, nell’ambito delle competenze allo stesso demandate che, ai sensi dell’articolo 57, comma 01, del d.lgs. 165/2001 […] sono quelle che la legge, i contratti collettivi o altre disposizioni in precedenza demandavano ai Comitati per le pari opportunità e ai Comitati paritetici sul fenomeno del mobbing oltre a quelle indicate nella norma citata“. E al riguardo, affinché non ci fossero dubbi, è stato richiamato quanto scritto nella voce “Comitati paritetici sul fenomeno del mobbing confluiti nei CUG” del Dizionario dei Diritti dei Lavoratori Wikilabour.it, che, oltre ad avere un Comitato scientifico più che autorevole, ha tra i Soci Fondatori anche la CGIL! Si è anche ricordato che la Direttiva 2/2019 della Funzione Pubblica stabilisce che “Il CUG deve, inoltre, svolgere importanti funzioni di verifica in ordine all’assenza di qualsiasi forma di violenza o discriminazione, diretta o indiretta, nel luogo di lavoro pubblico“, nonché una non meno importante “azione di tutela nei confronti dei dipendenti che segnalino comportamenti violenti o molesti affinché non venga consentita o tollerata nei loro confronti alcuna azione persecutoria o discriminatoria diretta o indiretta“. E aggiunge infine che i CUG possono fungere “da importanti sensori delle situazioni di malessere collegate alla violenza e alla discriminazione, anche al fine di segnalare le suddette situazioni ai soggetti funzionalmente e territorialmente competenti“. Ed è ovvio che simili funzioni non possano in nessun modo essere assolte senza esaminare nel merito i casi segnalati dai Colleghi! D’altro canto, non si comprende perché mai un organismo istituito per legge, a composizione paritetica e con competenze specialistiche, anche nelle problematiche dello specifico settore lavorativo, non possa affiancare i soggetti abilitati a intervenire direttamente sul caso, incluso il Consigliere di fiducia, con un ruolo propositivo e consultivo, evitando che questi ultimi facciano da soli.
A conclusione di tutto ciò, il Presidente decideva di mettere a votazione un testo (da lui stesso predisposto) da inviare agli interessati per informarli che il CUG non avrebbe discusso i loro casi. Di conseguenza, come già anticipato all’intero Comitato, i componenti designati dalla FGU-ANPRI hanno espresso voto contrario all’approvazione del testo.
Ma nonostante gli enormi sforzi compiuti dai rappresentanti della FGU-ANPRI nell’illustrare le numerose ragioni giuridiche e di opportunità che, da un lato, impongono e, dall’altro, consigliano di esaminare nel merito le segnalazioni dei Colleghi, il CUG ha ugualmente approvato quanto proposto dal Presidente Tintori. Per il Comitato, dunque, il risultato, perseguito più o meno consapevolmente, è stato quello di lavarsene le mani, come un novello Ponzio Pilato!
La FGU-ANPRI ritiene peraltro illegittima la votazione del Comitato in quanto, su proposta del Presidente, essa è avvenuta per posta elettronica, al di fuori di una riunione formalmente convocata e, oltretutto, in un arco temporale esteso, dal pomeriggio del venerdì 8 alle ore 12:00 del martedì 12 luglio u.s., mentre l’art. 6 del Regolamento del CUG stabilisce che “le decisioni vengono assunte nel corso delle riunioni a maggioranza semplice dei voti espressi dai presenti“.
Per il Regolamento, dunque, la votazione del Comitato deve avvenire in modo contestuale e alla presenza di tutti i componenti, così da assicurare la più assoluta trasparenza al regolare svolgimento della votazione ed evitare, soprattutto, eventuali indebite interferenze da parte del Presidente. È evidente, infatti, che al Presidente non può essere consentito di interferire nell’espressione del voto dei singoli componenti, ad esempio chiamandoli al telefono per indurli a votare, se non lo hanno fatto, o a chiarire un voto espresso in modo ambiguo o contraddittorio, affinché possa essere considerato valido.
D’altro canto, il Regolamento del CUG non è derogabile, o adattabile alle diverse situazioni, a piacimento del Presidente! Ed infatti, delle due l’una: il Regolamento o lo si rispetta così com’è, oppure lo si modifica nell’osservanza delle regole dettate dall’art. 12 del Regolamento medesimo e cioè “con deliberazione a maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti” e sempre che le proposte di modifica siano state presentate all’intero Comitato “su richiesta di almeno la metà dei componenti“!
A conclusione di questa triste disamina dei fatti, la FGU-ANPRI invita chi di dovere a revocare e a dichiarare nulla la votazione illegittima del CUG, in via di necessaria e doverosa autotutela.
Al tempo stesso si confida che, in un clima di maggiore serenità, i componenti del Comitato possano esprimere un orientamento opposto in modo da non tradire le aspettative dei tanti Colleghi che mesi fa, con le loro denunce, avevano riposto assoluta fiducia nel CUG e che oggi, alla luce di quanto accaduto, ne sono profondamente delusi e frustrati (come ci è stato da più parti segnalato), ritenendo assolutamente incomprensibile la risposta fornita loro dal Comitato per il tramite del suo Presidente.
Gianpaolo Pulcini
Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR
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