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CNR: Comunicato 24 ottobre 2022 Il CNR non ritira la Circolare 24/2022 e fornisce giustificazioni deludenti e contraddittorie

Giovedì pomeriggio la presidente Carrozza e il DG Colpani hanno inviato a tutto il personale una email in risposta alle forti preoccupazioni rappresentate da più parti, in particolare dalla nostra lettera del 17 ottobre e da una lettera firmata da oltre 1000 R&T dell’Ente, in merito alla Circolare n. 24/2022 e alle gravissime conseguenze che la sua applicazione produrrà sulle attività di ricerca e tecnologica del CNR.

Un ringraziamento alla Presidente e al DG, per aver risposto, seppur indirettamente, anche alla nostra lettera, è doveroso ma la loro risposta è decisamente deludente e contiene giustificazioni all’operato dell’Ente non condivisibili e in parte contraddittorie.

Innanzitutto, la emanazione della Circolare viene giustificata dal “grave ritardo nel passaggio alla contabilità economica maturato negli ultimi anni”, ritardo che non può però essere addebitato ai R&T dell’Ente che invece ne pagheranno le conseguenze.

Inoltre, contraddicendosi da soli, prima si fa capire che si sarebbe dovuto modificare il Regolamento di Amministrazione, Contabilità e Finanza ma che, bontà sua, il MEF ha accettato di rinviare la modifica del RACF perché “una modifica del RAFC in questa fase aggreverebbe la situazione” segnalata, ma poi si sostiene che la Circolare “non è in contrasto con la disposizione regolamentare”.

Di seguito, si fa rilevare che “le somme non impegnate di competenza che confluiscono nell’avanzo di amministrazione vincolato sono solo una parte minoritaria (ad oggi la stima è pari a 122 milioni di euro) rispetto ai residui di stanziamento (residui impropri) attualmente iscritti in bilancio che rimangono senza interruzioni nella piena disponibilità della rete scientifica (ad oggi la stima è di circa 460 milioni di euro)”, come se i 122 M€ che saranno bloccati per 5 mesi fossero una cifra di scarsa entità, seppur paragonati ai 460 M€ che rimarranno (bontà loro!) nella disponibilità della rete scientifica. E senza tener conto del fatto che tanti gruppi di ricerca hanno residui (non impegnabili) di competenza del solo 2022, cosicché le loro necessità di spesa nei 5 mesi di blocco dei loro residui non potranno essere coperte da residui di competenza ante 2022.

Davvero poco realistica appare inoltre, come già sottolineato nella nostra lettera del 17 ottobre, la soluzione prospettata “per superare possibili blocchi non gestibili con gli strumenti sopra accennati”, ossia la individuazione di possibili soluzioni “direttamente con il ricercatore”, dati il numero sicuramente elevato di specifiche esigenze da risolvere e le relative tempistiche in genere molto ristrette.

Nulla, inoltre, si dice nella email in merito alle somme di competenza 2022 non impegnate e relative a progetti/programmi conclusosi o che si concluderanno nel 2022. Tali somme, che non confluiranno nella “quota vincolata” dell’avanzo di amministrazione, saranno riassegnate ai titolari dei centri di responsabilità o, come si evince dalla Circolare, saranno sottratte in via definitiva alla rete per rimanere nella disponibilità dell’Amministrazione centrale?

Infine, dispiace leggere che “la maggior parte di queste indicazioni sono nate dal confronto con la rete, in specifico con la Consulta dei Direttori di Istituto” in quanto o le esigenze prospettate dalla Consulta dei Direttori di Istituto non sono state accolte dall’Ente o la Consulta dei Direttori di Istituto è stata incapace di evidenziare le reali esigenze dei gruppi di ricerca e le nefaste conseguenze che la Circolare avrà sulle loro attività. Cogliamo qui l’occasione per ribadire che la Consulta dei Direttori di Istituto non rappresenta in alcun modo la rete scientifica, e quindi non può essere ergersi a portavoce delle sue istanze, non essendo stata scelta dal personale ed essendo i Direttori tutti di nomina verticistica.

Per nulla tranquillizzati dalla email della Presidente e del DG, ribadiamo quindi la nostra richiesta di annullare immediatamente la Circolare n. 24/2022 e di definire una differente gestione delle risorse di competenza 2022 non impegnate entro fine dicembre, gestione che tenga conto delle esigenza delle attività di ricerca e che, pur nell’ovvio rispetto della normativa vigente, eviti un blocco così prolungato delle disponibilità provenienti da progetti e programmi pluriennali in corso di svolgimento e preveda di riassegnare ai titolari dei centri di spesa, in tempi rapidi, anche tutte le disponibilità di competenza 2022 relative a progetti e programmi formalmente conclusisi.

Gianpaolo Pulcini

Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR

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