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CNR Comunicato del 17 novembre 2021 Incontro su lavoro agile, scorrimenti graduatorie ex art. 15 e precariato

 

 

Ieri 16 novembre si è svolto un tavolo di confronto, alla presenza del Direttore Generale e dei Dirigenti Annalisa Gabrielli e Pierluigi Raimondi, avente all’odg l’applicazione del lavoro agile nel CNR, la valorizzazione del personale e le problematiche legate al precariato.

 

In merito all’applicazione del lavoro agile, il CNR ha anticipato alle OO.SS. la volontà di ampliare ad altre categorie di dipendenti (personale fragile a causa di “comorbilità”, donne in gravidanza, genitori con figli in età scolare in quarantena causa Covid-19 e personale positivo a lungo termine) la possibilità di usufruire del lavoro agile emergenziale. Ha inoltre preannunciato l’invio alle OO.SS. di una bozza di Regolamento sul Lavoro agile non emergenziale, da perfezionale alla luce di specifiche norme che saranno introdotte nel nuovo CCNL di comparto.

La FGU-DR-ANPRI, dopo aver espresso il proprio apprezzamento per l’allargamento ad altre categorie di dipendenti della possibilità di usufruire del lavoro agile emergenziale, ha nuovamente chiesto all’Ente di riconoscere ai suoi R&T (così come da tanti anni fa l’INFN) il diritto di svolgere l’attività al di fuori della sede di lavoro anche presso la propria abitazione, dato che la relativa norma contrattuale (il comma 3 dell’art. 58 del CCNL 2002) non pone alcuna restrizione sul dove e quando tale attività possa essere svolta. Ciò consentirebbe anche di ridurre il numero di personale in presenza nelle varie sedi, abbassando quindi le probabilità di contagio da Covid-19.

Entrando poi nel merito dell’applicazione del Lavoro agile, la FGU-DR-ANPRI ha evidenziato con dovizia di dettaglio una serie di norme contrattuali e di leggi che rendono il Lavoro agile, così come normato dalla  Legge n. 81/2017, inapplicabile ai R&T. In particolare:

  1. la non subordinazione dei R&T alla Dirigenza per quanto attiene alla gestione delle attività di ricerca e tecnologiche (stabilita dal lgs. n. 165/2001, art. 15, comma 2, e ribadita, in ultimo, dal CCNL 2018, art. 80, comma 5) non consente al Direttore/Dirigente di interferire in merito alle attività da svolgere in modalità agile, alla loro modalità di svolgimento e alle relative tempistiche;
  2. l’assenza di linee guida relative alla valutazione della Performance dei R&T non consente ai Direttori/Dirigenti di valutare il lavoro svolto in modalità agile dai R&T;
  3. la autonomia e responsabilità nell’espletamento della loro attività di ricerca (stabilita dal CCNL 2018, art. 80, comma 3) non consente di imporre ai R&T prefissare determinati giorni di presenza ed altri in modalità agile,
  4. l’autonoma determinazione del proprio orario di lavoro (riconosciuta ai R&T dal CCNL 2002, art. 58, comma 2) non consente di fissare orari di contattabilità e di operatività dei R&T in modalità agile.

La FGU-DR-ANPRI ha quindi consegnato all’Amministrazione copia del documento “Perché il lavoro agile non è applicabile a Ricercatori e Tecnologi” qui allegato.

A breve dovrebbe svolgersi un tavolo tecnico per discutere nel dettaglio della bozza di Regolamento sul lavoro agile predisposto dall’Amministrazione.

 

In merito alla valorizzazione del personale, e più dettagliatamente in merito a possibili scorrimenti delle graduatorie dei concorsi interni ex art. 15 conclusosi da pochissimi giorni, l’Amministrazione ha ammesso di aver sottostimato (e di molto) il costo medio di ciascun passaggio di livello, cosa che ha comportato l’assegnazione a questi concorsi interni di un budget notevolmente inferiore al loro costo effettivo. Di conseguenza, il budget non speso nel 2020 (pari a circa 450.000 € annui) non consentirebbe, a detta dell’Amministrazione, di effettuare neanche uno scorrimento per graduatoria. L’Amministrazione ha inoltre fatto presente che la Legge di Bilancio 2022 prevede di assegnare agli Enti vigilati dal MUR 40 M€ da destinare a passaggi dal III al II livello dei R&T, qualora il III livello venisse messo ad esaurimento. Ha quindi avanzato la possibilità di rinviare ogni decisione in merito allo scorrimento delle graduatorie ex art. 15 a valle dell’approvazione della Legge di Bilancio.

La FGU-DR-ANPRI è intervenuta sottolineando il fatto che, in occasione della precedente tornata dei concorsi ex art. 15 (quella con decorrenza 1° gennaio 2010), l’Amministrazione era stata invece in grado di stimare con buona approssimazione il costo dei passaggi di livello, tant’è che fu possibile effettuare ben 59 scorrimenti delle precedenti graduatorie ex art. 15 col budget del 2009 interamente non speso a causa dello slittamento al 1° gennaio 2010 dei 219 passaggi di livello all’epoca banditi. La stessa capacità predittiva avrebbe ora consentito di effettuare, col budget non speso nel 2020 a causa dello slittamento al 1° gennaio 2021 di ben  454 passaggi di livello, nonché con il budget relativo a ulteriori 20 passaggi a Dirigente Tecnologo previsti nel Piano di Fabbisogno del Personale e non più banditi, circa 150 scorrimenti. Tanti sono quindi gli scorrimenti da effettuare senza utilizzare ulteriori risorse.

La FGU-DR-ANPRI ha inoltre sottolineato che sia la messa ad esaurimento del III livello dei R&T (prevista in alcuni emendamenti al ddl 2285 tuttora in discussione al Senato) che i 40 M€ da ripartire tra i vari Enti del MUR (e che, se non modificati, potrebbero consentire al CNR di effettuare circa 2.500 passaggi dal III al II livello) non sono al momento certi. Inoltre, da un lato non è ben chiaro se gli Enti potranno o no attingere da precedenti graduatorie di idoneità da Primo Ricercatore e Primo Tecnologo per coprire i suddetti passaggi al II livello, e dall’altro nessun intervento è previsto nella Legge di Bilancio per favorire i passaggi dal II al I livello dei R&T.

L’Amministrazione, a seguito degli interventi di tutte le OO.SS., dopo essersi allontanata per riunirsi in via riservata, ha presentato alle OO.SS. la sua decisione di procedere con lo scorrimento del solo 1° idoneo di ciascuna delle 60 graduatorie ex art. 15 (si ricorda a tal riguardo che la graduatoria DR 315.38 è priva di idonei), aggiungendo al budget 2020 non speso poco più di 300.000 € annui.

La FGU-DR-ANPRI ha quindi espresso la sua profonda delusione per quanto deciso dall’Ente, ribadendo la necessità che la prossima tornata di concorsi ex art. 15 preveda un numero di posti adeguato a dare una risposta concreta alle legittime aspettative di carriera dei R&T del CNR e che si svolga con criteri, regole e soglie condivise dalla comunità scientifica interna.

 

In merito, infine, alle problematiche del precariato, alla luce di possibili differenti utilizzazioni dei fondi assegnati al CNR dal Decreto Ministeriale n. 802/2020 e dal Decreto di riparto MUR n. 614/2021 (vedasi Comunicato del 27 luglio), nonché nelle previsioni dell’ulteriore assegnazione al CNR di 10 M€ previsti dalla Legge di Bilancio 2022 e vincolati al completamento dei processi di stabilizzazione, l’Amministrazione ha deciso di rinviare ad un successivo incontro il prosieguo della discussione.

Sull’argomento la FGU-DR-ANPRI è intervenuta ricordando che, a compensazione degli scorrimenti delle graduatorie ex comma 2, l’Ente deve programmare un ugual numero di assunzioni di R&T dall’esterno. A tal riguardo, la FGU-DR-ANPRI ha caldeggiato l’utilizzo delle graduatorie dei bandi 2018 per Giovani Ricercatori, così come ipotizzato nella bozza di Piano di Fabbisogno del Personale inviato alle OO.SS. a fine luglio.

 

Gianpaolo Pulcini

Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR

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