Cnr: l’Almanacco della Scienza dedicato alla “lentezza” della natura
ROMA, 13 febbraio – La tecnologia che avanza sposa spesso gli obiettivi di velocità e speditezza della ricerca e della scienza. Ma la natura viaggia di frequente su altri ritmi, con processi ed evoluzioni che hanno tempi lunghi, lenti. Per esaminarne alcuni, il Cnr ha dedicato l’ultimo numero dell’Almanacco della Scienza, on line da oggi, al tema “piano piano”, esaminato in diversi ambiti scientifici, avvalendosi del supporto delle ricercatrici e dei ricercatori dell’ente.
Nel Focus, la durata dello spazio temporale necessario ai materiali – biologici o inorganici – per trasformarsi è l’argomento trattato da Liberato De Caro dell’Istituto di cristallografia; Chiara Boschi dell’Istituto di geoscienze e georisorse illustra la lentezza che caratterizza la formazione del petrolio; dei tanti anni che sono serviti per individuare i numeri primi parla Roberto Natalini dell’Istituto per le applicazioni del calcolo “Mauro Picone”; mentre Alessia Famengo dell’Istituto di chimica della materia condensata e di tecnologie per l’energia riporta alcuni esperimenti durati moltissimo tempo o ancora in corso, in grado di farci acquisire dati scientifici importanti in vari campi.
A chiarire perché il cervello umano può formulare solo un pensiero alla volta mentre i sensi elaborano informazioni molto rapidamente è Maria Luisa Malosio dell’Istituto di neuroscienze; l’intervento di Flavio Monti dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri è incentrato invece sulla velocità variabile con cui si attua l’evoluzione biologica; Roberto Volpe dell’Unità prevenzione e protezione parla poi delle cause che possono rallentare la digestione; i benefici che si ricavano dalla pratica del turismo lento sono raccontati da Alessandra Marasco dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale e da Valentina Marchi dell’Istituto di bioeconomia.
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