Cnr: sempre più donne nel personale, ma restano i soffitti di cristallo
ROMA, 5 febbraio – A partire dal 2010, la quota di personale dipendente donna del Cnr è in lenta ma costante crescita, passando dal 43% a oltre il 47% del 2022. Lo riporta un passaggio del Bilancio di genere 2023 del Consiglio nazionale delle ricerche. Tuttavia, le donne sono ancora le più colpite dal fenomeno del precariato e hanno minori chance di raggiungere le posizioni apicali. Il documento infatti spiega: “Il passaggio dalla condizione di precariato a quella di dipendenti stabili non è neutro dal punto di vista del genere. La quota di donne al Cnr è ancora sotto la parità, con notevoli differenze per profilo. Infatti, il personale tecnico resta fortemente sbilanciato verso il genere maschile mentre il personale amministrativo verso la componente femminile. Anche laddove la prevalenza del personale è femminile, rimane comunque ostacolata la carriera verso i livelli superiori”.
Invece le missioni – che ricoprono un ruolo centrale nell’attività di ricerca perché legate ai progetti, alle conferenze, e alle attività di networking – nel 2021 e 2022 sono tornate a crescere per entrambi i generi. Al 2021 quasi il 34% delle donne e il 42% degli uomini dipendenti ha partecipato ad almeno una giornata di missione, confermando il trend tradizionale di maggiore partecipazione maschile nonostante le restrizioni ancora vigenti. Nel corso del 2022, la non-presenza dovuta a missioni è cresciuta per entrambi i generi mantenendo il vantaggio maschile (60% degli uomini e 55% delle donne).
Infine, i 12.343 prodotti di ricerca Cnr (in larga maggioranza articoli in rivista, rapporti tecnici e contributi in atti di convegno) al 2021 sono stati scritti per il 47% da autrici e per il 53% da uomini. In media, 5,1 prodotti scientifici per gli uomini e 4,4 per le donne.
Il documento integrale:
https://www.cnr.it/sites/default/files/public/media/attivita/editoria/9788880806172_BILANCIO_DI_GENERE_CNR_2023_testo_def.pdf
