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Comunicato 1 giugno 2022 Rilancio del CNR: Propositi buoni (e quasi tutti condivisibili), ma dove sono le premesse necessarie?

 

 

Il 30 maggio scorso la Presidente CNR ha presentato il piano di Rilancio dell’Ente alle OO.SS.

Che dire? Sicuramente è un Piano coraggioso e per molti aspetti intrigante, in particolare nella drastica riduzione dei compiti amministrativi dei Dipartimenti, nel ruolo che si intende dare a gruppi di ricerca trasversali tra i vari Istituti, nel rapporto non più gerarchico tra Istituti e Dipartimento e nella riorganizzazione delle attività di ricerca per Ambiti disciplinari.

Ma, anche proprio per il suo coraggio, è un Piano da esaminare accuratamente in quanto a concreta fattibilità nel quadro normativo in cui sembra lo si voglia calare.

Il lavoro condotto, recependo e leggendo – a detta della Presidente – numerosissimi contributi pervenutele da parte del Personale, merita indubbiamente attenzione e sicuramente sarà nostra cura e interesse studiarlo attentamente e contribuire con suggerimenti, integrazioni e proposte di modifica.

Un paio di suggerimenti/proposte ci sentiamo di fare da subito, perché riteniamo che non sia attuabile un progetto che richiede un impegno straordinario del Personale, in particolare dei Ricercatori e Tecnologi, senza che siano preventivamente assicurate le condizioni minime di motivazione e valorizzazione che da tempo stiamo motivando e chiedendo:

  1. strumenti di vero autogoverno per i Ricercatori e Tecnologi del CNR;
  2. percorsi e procedure che valorizzino il reclutamento e, da subito, la progressione di carriera di quanti attendono da troppo tempo per un giusto riconoscimento del lavoro che già hanno svolto e che l’Ente, per apprezzabile ed esplicita ammissione della stessa Presidente, non ha saputo rappresentare nella recente VQR.

Attendiamo dunque il documento che sottende la ricca presentazione fatta dalla Presidente per dare il nostro contributo, ma contiamo che da subito, nelle premesse di questo documento, ci sia l’impegno a chiedere non solo risorse economiche ed umane (necessarie, ma non sufficienti) ma anche riforme normative di rapida attuazione nella direzione che, ribadiamo, chiediamo da tempi ante PNRR.

La prima occasione da cogliere in tal senso da parte della Presidente può essere la semplice richiesta alla Ministra UR di procedere, come per l’Università, con lo stralcio anche delle norme contenute nel ddl 2285 riguardanti gli EPR, in particolare quelle tese a ripristinare un certo parallelismo tra le carriere nelle Università e negli EPR e a salvaguardare le risorse economiche previste nel comma 310 della Legge di Bilancio per il piano straordinario di progressione per il personale Ricercatore e Tecnologo .

Ci contiamo, Presidente.

 

Gianpaolo Pulcini

Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR

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