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Comunicato 1° luglio 2021 Progetti@cnr: un’esperienza da cancellare

Era partito malissimo l’iter dei progetti@cnr, fortemente voluti e così tanto decantati dall’ex presidente Inguscio, ma il prosieguo non è da meno.

Era partito malissimo perché il bando è alimentato da fondi (4 M€) estorti ai gruppi di ricerca degli Istituti sotto la forma di cofinanziamento forzato delle Infrastrutture di ricerca il cui costo doveva invece gravare esclusivamente su finanziamenti assegnati ad hoc al CNR dal MIUR.

Era partito malissimo perché ai Tecnologi è stata preclusa la possibilità di presentare una propria proposta progettuale, anche a quei Tecnologi di “supporto alla ricerca” ai quali viene però chiesto di sottoporre propri prodotti della ricerca in occasione delle VQR.

È proseguito male perché numerose richieste di modifica al bando avanzate sia dalla FGU-DR-ANPRI che dai rappresentanti dei R&T nei Consigli Scientifici di Dipartimento non sono state inspiegabilmente accolte dall’Ente.

È proseguito male perché i soldi messi a disposizione erano decisamente pochi, tenuto conto sia della ampia platea di Ricercatori dell’Ente che avrebbero potuto partecipare, sia del costo minimo richiesto per ciascun progetto.

Ed infatti, a fronte di una sessantina circa di progetti che saranno approvati (e finanziati) alla fine della seconda fase di valutazione, sono stati presentate ben 757 proposte, con una percentuale di esclusione alla prima fase dell’83% (alla seconda fase sono passati solo 128 proposte) e con una percentuale media finale di successo che non supererà il 7% (il 4% circa per l’Ambito “Nuove priorità della biomedicina in tempi di pandemie”, quello che ha registrato un maggior numero di partecipanti, ben 232).

È proseguito male perché il CNR ha cercato quasi di secretare gli atti dei Panel di valutazione già dopo la prima fase di valutazione, prevedendo inizialmente che tali atti potessero essere richiesti solo dai Direttori di Istituto, autorizzati dall’Ente a “presentare una unica domanda […] che contenga l’elenco dei ricercatori, afferenti all’Istituto stesso, che intendono conoscere l’esito della valutazione del proprio progetto”.

Solo in un secondo momento l’Ente si è degnato di pubblicare sul sito web le “sintesi” dei verbali dei singoli Panel, e qui parlare di sintesi è tutt’altro che eufemistico dato che le valutazioni ivi riportate si limitano al punteggio assegnato, per ogni proposta progettuale, a ciascuno dei tre criteri di valutazione: 1) attinenza del progetto di ricerca con l’ambito scientifico scelto, 2) qualità, originalità del progetto di ricerca, e 3) curriculum vitae del PI promotore del progetto. E, in alcune di queste sintesi, non è riportata neanche una tabellina che associ ad un giudizio qualitativo (sufficiente, buono, alta, bassa,…) la corrispondente griglia di punteggio! Solo in occasione della seconda fase di valutazione, il CNR (bontà sua) ha promesso che essa, “oltre ad indicare i punteggi attribuiti a ciascun progetto nelle categorie sopra indicate, sarà anche di tipo estensivo”.

Tutto ciò ha inevitabilmente provocato disappunto e delusione in tantissimi colleghi, in primis  per l’assenza di trasparenza nella valutazione delle proposte progettuali (valutazione che non può ridursi a 3 scarni punteggi), assenza di trasparenza alla quale non ci si può abituare e che ha caratterizzato anche gli ultimi concorsi interni ex art. 15 per i quali la valutazione di curricula di decine di pagine e di centinaia di pubblicazioni si è spessa limitata ad una sola parola!!

Delusione anche per il tempo dedicato alla partecipazione al bando, che abbiamo stimato essere dell’ordine di circa 17 anni uomo durante la prima fase (7-8 giorni/uomo per ciascun progetto) e di altri 11 anni uomo (circa 20 giorni/uomo a progetto) durante la seconda fase, quando per i 128 progetti ammessi alla seconda fase bisognerà presentare un elaborato ben più consistente e dettagliato. Un totale di circa 28 anni/uomo cui corrispondono circa 2 M€ di costo del personale, soldi spesi dall’Ente in stipendi pagati a suoi Ricercatori per presentare proposte progettuali buttate nel cestino!!!

Senza nulla togliere alle capacità dei proponenti e alla valenza scientifica dei progetti che saranno finanziati, forse sarebbe stato più costruttivo ed utile per l’Ente assegnare a ciascun Ricercatore e Tecnologo un “bonus” dell’ordine di 800-1000 €, per consentirgli di acquistare un nuovo PC,  partecipare ad un paio di convegni da remoto, acquistare dei libri o la licenza di un software, … In fondo, è quello che il Ministero dell’Istruzione da anni sta facendo con gli insegnanti di scuola ai quali assegna annualmente un buono da 500 € (il cosiddetto “bonus docenti”) da spendere liberamente per tutto ciò che può comportare un aggiornamento ed una crescita professionale.

Gianpaolo Pulcini
Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR

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