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COMUNICATO 18 maggio 2022:   L’ARAN apre, finalmente, il tavolo di trattativa per il rinnovo del CCNL del comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2019-2021

L’ARAN ha convocato il giorno 17 maggio le OO.SS., a pochi giorni dall’emissione – da parte del governo – dell’atto di indirizzo per il comparto Istruzione e Ricerca, per un incontro in cui aprire le trattative per il rinnovo del contratto relativo al triennio 2019-2021. E’ da sottolineare che andremo a definire le regole contrattuali per un triennio già trascorso!

Come noto il contratto disciplina ben quattro settori diversi: Scuola, Università, AFAM (Accademie e Conservatori) e Ricerca, rendendo la discussione – come riconosciuto dallo stesso presidente dell’ARAN Naddeo – particolarmente complessa. Ad aumentare le difficoltà sicuramente contribuiranno la definizione delle regole del lavoro agile e la probabile modifica dell’ordinamento professionale, in particolare per il settore ricerca.

Come sinteticamente dichiarato nell’incontro di apertura delle trattative, come FGU Dipartimento Ricerca continuiamo a ritenere che il contratto, in particolare per la parte ricerca di cui ci occupiamo, debba ispirarsi ad un respiro europeo, cioè a regole contrattuali che indirizzino il nostro sistema Ricerca verso una maggiore integrazione con il  sistema europeo della ricerca. A questo riguardo ricordiamo i due documenti di riferimento principali:  la “Carta Europea dei Ricercatori” (1) e il documento “Towards a european framework for research career” (2); quest’ultimo indispensabile, in particolare, per la ridefinizione dell’ordinamento professionale del personale Ricercatore e Tecnologo.

Nell’ottica del respiro europeo su citato dobbiamo, nostro malgrado, rilevare che l’atto di indirizzo alla base dell’apertura delle trattative per il rinnovo contrattuale – del quale non si è discusso esplicitamente nell’incontro – appare decisamente contraddittorio, pur nell’ambiguità della sua formulazione in molti punti, con i principi su citati e a volte con gli stessi dettati di legge quali ad esempio il comma 4 dell’art. 74 del D.Lgs. 150/2009 (legge Brunetta) laddove si propone di introdurre criteri di valutazione del tutto inadeguati ai Ricercatori e Tecnologi degli Enti Pubblici di Ricerca. Oppure, analogamente, quando si propongono nuove norme contrattuali in violazione del principio sancito dalle norme di legge (in particolare l’art. 15 del D.Lgs. 165/2001), inerenti la non subordinazione alla Dirigenza dei Ricercatori e Tecnologi nello svolgimento e gestione della propria attività di ricerca la cui libertà è sancita esplicitamente nell’art. 33 della nostra Costituzione.

Per non dimenticare infine quanto il combinato disposto del rinnovo contrattuale 2019-2021, nella parte sull’ordinamento del personale, e del disegno di legge sul pre-ruolo (in discussione attualmente alla Commissione Cultura del Senato) può introdurre meccanismi fortemente distorcenti nella carriera degli attuali e dei futuri Ricercatori e Tecnologi – in particolare per quanto riguarda la lunghezza del periodo del pre-ruolo – che saranno l’architrave di un sistema che se non riuscirà a risolvere anche l’ormai annoso problema della mancanza di carriera dei Ricercatori e Tecnologi degli EPR, difficilmente potrà porre rimedio alla scarsa attrattività del nostro sistema nei confronti dei giovani Ricercatori.

Due punti specifici ci preme infine ricordare:

  • L’assegnazione, sempre nella legge di bilancio 2022, delle risorse per la valorizzazione dei Ricercatori e Tecnologi nella cifra di 40 milioni di euro solamente per gli enti vigilati dal MUR rappresenta un macigno sulla trattativa contrattuale che riguarda invece tutto il personale degli enti di ricerca così come elencati nel D.Lgs. n. 218/2016.
  • L’intervento di apertura all’ampliamento delle risorse del salario accessorio, bloccate dal D.Lgs. 75/2017, realizzato nella legge di bilancio 2022 viene fortemente frustrato dal limite dello 0,22 % del monte salari del 2018 previsto dall’atto di indirizzo.

 

Nel proseguio delle trattative la FGU Dipartimento Ricerca proseguirà il proprio impegno affinché il nuovo contratto, da un lato conservi e rafforzi la tutela dei diritti e delle prerogative dei Ricercatori e Tecnologi degli EPR, e dall’altro trovi i meccanismi più adatti per dare sbocchi concreti alle loro legittime aspettative di carriera per rendere gli EPR realmente attrattivi al mondo della Ricerca.

E’ previsto a breve, entro il mese di maggio, un nuovo incontro con l’ARAN in cui continuare la discussione.

 

Eleuterio Spiriti

Segretario Generale FGU Dipartimento Ricerca Sezione ANPRI

 

 

 

 

 

 

 

 

1) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32005H0251&from=EN

2) https://cdn5.euraxess.org/sites/default/files/policy_library/towards_a_european_framework_for_research_careers_final.pdf

 

 

 

 

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