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Comunicato dell'11 gennaio 2016. Valutazione degli Istituti del CNR: i dubbi del Consiglio Scientifico

Al termine del processo di valutazione degli Istituti del CNR, il Consiglio Scientifico (CS) ha analizzato i rapporti dei singoli panel di valutazione ed ha elaborato un documento (qui allegato) nel quale, pur senza entrare nel merito della valutazione dei singoli Istituti, il CS ha espresso alcune considerazioni ritenute necessarie per una “corretta interpretazione delle valutazioni”.

Le considerazioni sono riportate in due gruppi distinti: considerazioni di carattere generale, che forniscono indicazione sui limiti di significato dei risultati, e considerazioni relative a ciascun report dipartimentale, che ne analizzano le specificità.

Tra le considerazione di carattere generale del CS, ci sembra doveroso sottolineare la constatazione che non è possibile confrontare direttamente i Dipartimenti, né gli Istituti appartenenti a Dipartimenti differenti, né è possibile confrontare direttamente i risultati della valutazione effettuata nel 2009 con quelli della attuale valutazione. Inoltre, il CS ha sottolineato il fatto che, benché alcuni Istituti abbiano recentemente subito variazioni significative (aggregazioni o smembramenti), la loro valutazione non ha tenuto conto delle differenze contestuali derivanti dall’essere un nuovo Istituto piuttosto che un Istituto consolidato.

Nelle sue conclusioni, il CS auspica che “i risultati della valutazioni vengano analizzati tenendo principalmente in considerazione le redazioni dei singoli rapporti per Istituto e che il CdA del CNR ne tenga in conto nella predisposizione del prossimo piano strategico e nelle prossime riorganizzazioni della rete scientifica”.

Su questo ultimo aspetto l’ANPRI ritiene che una eventuale riorganizzazione della rete scientifica del CNR, che per certi aspetti è auspicabile (specie tenendo conto dell’esistenza di una miriade di micro sedi di Istituti e di ancor più piccole unità presso terzi, istituite in questi ultimi anni per motivi tutt’altro che scientifici), va fatta con il pieno coinvolgimento delle comunità scientifiche degli Istituti e sulla base di serie valutazioni delle competenze e delle potenzialità dei singoli Istituti, e non certamente sulla base delle valutazioni, spesso superficiali e incomplete, che questo processo ha frettolosamente partorito, anche per l’eccessiva eterogeneità delle tematiche scientifiche degli Istituti sottoposti alla valutazione di uno stesso panel.

Lo stesso CS ha, infatti, evidenziato in generale una certa eterogeneità degli Istituti nell’ambito dei Dipartimenti, riferendosi in particolare al Dipartimento di Ingegneria, ICT e Tecnologie per l’Energia e i Trasporti, “che copre temi da fisica applicata, a matematica applicata, da ingegneria dei trasporti, a elettronica, comunicazioni e informatica”, per il quale “la grande eterogeneità” e “la bassa numerosità del panel, sette esperti, abbia reso difficile coprire tutte le competenze necessarie per una valutazione omogenea di tutti gli ambiti del dipartimento”, ed al Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale, nel quale “le tematiche degli Istituti di questo dipartimento ricoprono ambiti valutabili con criteri bibliometrici e altri con criteri non bibliometrici, quindi sia con giudizi quantitativi oggettivi, sia con giudizi qualitativi”, cosicché “la comparazione di tali situazioni è risultata pertanto opinabile”.

L’intenzione quindi del presidente Nicolais di procedere con la ristrutturazione della rete scientifica sin dai primi di febbraio, sulla base dei risultati di questo processo di valutazione degli Istituti, ci sembra quindi decisamente inopportuna, anche tenendo conto del fatto che il suo mandato scadrà il 20 febbraio 2016.

Gianpaolo Pulcini
Segretario Nazionale, Responsabile CNR

 

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