ENEA COMUNICATO 29 gennaio 2025 L’ENEA NEL LIMBO PER LA LENTEZZA DEL MINISTRO PICHETTO FRATIN
Cari Colleghi,
riteniamo giusto informarvi che, se si protrae ancora molto la mancata nomina degli Organi di Vertice dell’ENEA, le ricadute negative sulle nostre attività potrebbero essere gravi, ma quelle sul Paese potrebbero essere ancora più gravi.
Ci chiediamo che sta succedendo? Perché il Ministro Pichetto Fratin è così lento nel provvedere alle nomine e lascia l’ENEA nel Limbo?
ENEA, il principale Ente di ricerca vigilato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è senza Organi di vertice (Presidente e Consiglio di Amministrazione) dal 5 Novembre scorso. Questo non è stato un evento inaspettato: Presidente e Consiglio di Amministrazione erano già scaduti il 15 Settembre, e sono rimasti in prorogatio per 45 giorni.
La nomina del nuovo Presidente e CdA spetta al Ministro, dopo aver acquisito il parere favorevole delle Camere sul nome del Presidente. Quindi, se la proposta venisse fatta oggi, per il decreto di nomina servirebbe qualche settimana per calendarizzare ed acquisire il parere delle Camere e almeno un’altra settimana per l’emissione del decreto, ma siamo scettici su un tale veloce percorso.
Ci sembra superfluo sottolineare che all’ENEA, occorre che l’Organo di Vertice sia composto da persone di alto profilo per un contestuale rilancio e finanziamento della ricerca in termini di bilancio
ENEA, il secondo Ente di ricerca italiano, ha competenze sulla ricerca nucleare da fissione e fusione (che il Ministro afferma di voler rilanciare), sulle energie rinnovabili, sul risparmio energetico oltre che sullo sviluppo sostenibile. Sappiamo bene che la ricerca in questi settori è essenziale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione Europei e per abbassare i costi della bolletta energetica, che sta deindustrializzando il Paese ed impoverendo le famiglie, come, tra l’altro, lo stesso Ministro ha ammesso qualche giorno fa in una audizione davanti alle Camere.
In particolare sul nucleare è pronta la proposta di legge delega al Governo in materia di nucleare sostenibile. Ci domandiamo se questo ingiustificato ritardo, che di fatto sta paralizzando molte attività dell’ENEA, non sia il preludio ad un ridimensionamento della sua missione istituzionale sulla ricerca nucleare?
Come se non bastasse, tutto ciò avviene un contesto economico, geopolitico e climatico preoccupante: la spesa dei fondi PNRR – di cui una parte compete all’ENEA – è in forte ritardo, la guerra in Ucraina ed un inverno rigido hanno ridotto in misura superiore al solito le riserve strategiche di gas dell’Italia, e le prime misure della presidenza USA segnalano una brusca svolta nella politica di ricerca, energetica ed ambientale del nostro principale alleato.
In tale situazione quale posizione assumerà il Governo in tema di ricerca energetico ambientale? Certo è che, se seguirà l’esempio dell’alleato americano, il ridimensionamento dell’ENEA è una conseguenza che ci appare inevitabile.
Eppure, mai come in questo momento è essenziale la capacità di analizzare i nuovi scenari e prevederne gli sviluppi, che vede nella nostra comunità dei dipendenti ENEA una componente essenziale.
Questa attesa prolungata comunque, oltre che sul Paese, già si sta riverberando sul lavoro dei dipendenti
A fine gennaio scade il termine per l’approvazione del principale documento di programmazione di ogni Ente Pubblico, il Piano Integrato di Attività ed Organizzazione (PIAO).
Senza un PIAO un Ente, oltre al fatto che può essere sottoposto ad una sanzione amministrativa per la mancata approvazione del piano anticorruzione, non può:
- programmare nuove attività,
- procedere a nuove assunzioni per rimpiazzare il personale che va in quiescenza,
- presentare progetti di ricerca e l’assumere personale a tempo determinato sui progetti stessi se richiedono deliberazioni del o deleghe da parte del legale rappresentante (ossia il Presidente). Tali progetti sono essenziali per la sopravvivenza stessa dell’ENEA, in cui il Contributo Ordinario dello stato non copre neppure tutti i nostri gli stipendi.
Infine, senza un Consiglio di Amministrazione non si può ad esempio:
- deliberare la nomina del Consiglio tecnico-scientifico il CTS (che dovrebbe tra l’altro esprimersi su un eventuale regolamento per le progressioni di carriera del personale)
- approvare il bilancio consuntivo dell’anno precedente, essenziale per poter utilizzare l’avanzo di amministrazione per le attività ordinarie.
- deliberare nuovi regolamenti tipo il nuovo regolamento sul lavoro a distanza (LAG esteso a 8 giorni/mesi, Telelavoro etc.)
- deliberare la nomina di esperti ENEA negli organismi scientifici di rilievo nazionale e internazionale
- deliberare la conclusione di accordi istituzionali e di rilevante importanza strategica
Insomma, senza Organi di Vertice l’ENEA rischiamo la quasi totale paralisi con gravi ripercussioni sui lavoratori ENEA e sulle politiche di cui il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è responsabile.
Già in una situazione normale, il fatto che un Ente pubblico di Ricerca resti senza vertice per quasi tre mesi sarebbe inaudito. In una situazione come questa, è autolesionismo puro, dove i primi a farne le spese è il personale ENEA che è in trincea.
Se tali procedure non venissero avviate nei prossimi giorni, FGU-Ricerca ANPRI porrà in essere tutte le azioni ritenute utili per infrangere l’assordante silenzio sulla nostra situazione e vi chiediamo di supportare le nostre iniziative.
Il direttivo
FGU-Ricerca ANPRI ENEA