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ENEA COMUNICATO 6 dicembre 2024 La fretta e la polvere sotto il tappeto

 

È oramai prassi consolidata in ENEA occuparsi delle questioni riguardanti il personale all’ultimo minuto utile. Ad esempio, il 2 dicembre è arrivata la folgorazione che bisognava mettere in atto la procedura di attribuzione delle fasce stipendiali per i R&T, nonostante la nostra lettera di sollecito risalisse al 2 agosto[1].  Presi dalla frenesia di recuperare il tempo perduto, si è pensato bene di concedere agli aventi diritto ben 2 giorni per potervi partecipare.

Nel frattempo, attendiamo con trepidazione di conoscere i nuovi criteri con cui verranno effettuate le prossime progressioni art. 15, emessi dal CTS il 25 Ottobre nell’ultima seduta utile, dopo aver avuto oltre due anni per discuterne, e, soprattutto mai resi pubblici, né al personale né alle OO.SS.

 

Con la scadenza di fine anno per l’emissione del bando e le vacanze natalizie che si approssimano, qualche domanda sorge lecita: il bando uscirà il 23 Dicembre, con tempo fino al 25 per depositare la domanda con tutti gli allegati? Basterà allegare ai titoli un’autocertificazione, o occorrerà firmarli col sangue? A parte gli scherzi, attendiamo l’emissione di un regolamento che contenga criteri giusti, meritocratici e immutabili nel tempo per l’assunzione e le progressioni di tutto il personale, compreso il personale tecnico amministrativo.

 

Negli stessi giorni, venivamo a conoscenza dalla stampa di una contaminazione da plutonio occorsa in Casaccia ad un dipendente Nucleco in un impianto gestito da Sogin, i cui dettagli non sono del tutto noti. Le dichiarazioni del Direttore Generale avevano evidentemente lo scopo di separare le responsabilità ENEA da quelle SOGIN. Tuttavia, questo impianto, come peraltro quello ITREC di Trisaia, anch’esso gestito dalla SOGIN e oggetto di indagine per disastro ambientale dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza[2], sono localizzati all’interno di Centri ENEA dove lavorano dipendenti ENEA. Gli edifici sono di proprietà ENEA e concessi in uso alla SOGIN. ENEA, insieme a SOGIN, controlla la Nucleco, il cui Presidente attuale è una dipendente ENEA, mentre l’attuale Direttore del Dipartimento NUC ENEA ne è stato presidente in passato.

Di fronte a questo intreccio di potenziali responsabilità: esprimiamo piena solidarietà al collega contaminato; riteniamo doveroso che ENEA, insieme agli enti competenti, si faccia promotore di un’ispezione dettagliata ed indipendente degli impianti ITREC, TRIGA, Tapiro, Plutonio, Nucleco ed EUREX, al fine di accertarne lo stato di messa in sicurezza e di vetustà (alcuni risalgono ad oltre 60 anni fa!) ed i potenziali rischi per il personale ed il territorio. Riteniamo altresì importante che la dirigenza ENEA, invece di lasciarsi andare a dichiarazioni di tipo aneddotico[3]Nostri dipendenti sono stati controllati per la presenza di uranio nelle urine dovuto all’uso di acqua di fonte dei Castelli Romani, che non ha mai fatto male a nessuno” che hanno il solo scopo di rassicurare l’opinione pubblica, si assuma le proprie responsabilità, avviando tali azioni ispettive. Con il plutonio, con altri residui radioattivi e col cromo esavalente non si scherza. Fra parentesi, cosa c’entra l’uranio presente naturalmente e in tracce nell’acqua potabile dei castelli con un incidente avvenuto in Casaccia con un elemento radioattivo artificiale? Non riteniamo appropriato questo modo di comunicare.

Mai come in questo momento, un Governo che un giorno sì e l’altro pure, dichiara il rilancio del nucleare, dovrebbe affrontare la questione dell’ENEA, della sua governance, del suo coinvolgimento nelle partecipate delle sue sfide e progetti da portare a termine. Il Governo deve guardare in faccia la realtà e accorgersi che riaprire il discorso nucleare significa ristrutturare un ente che cade a pezzi, dagli edifici alle attività di ricerca, alla scelta di una dirigenza in grado di affrontare gli enormi problemi tecnico-scientifici ed organizzativi e di comunicazione che tale rilancio comporterebbe. Per non parlare del fatto che l’Ente è ormai da più di un mese privo degli Organi di Vertice (Presidente, Consiglio di Amministrazione e Consiglio Tecnico Scientifico).

FGU-Ricerca ANPRI ricorda ancora una volta che coinvolgere la comunità dei R&T nella scelta della governance a tutti i livelli, è l’unica garanzia di efficienza e trasparenza, specie in un Ente delicato che detiene ancora le massime competenze tecnico-scientifiche in campo nucleare. Chiediamo quindi che, come avviene in altri enti di ricerca, ad esempio l’INFN, la comunità dei R&T possa esprimere un parere sulle nomine del C.d.A. e dei direttori di dipartimento e divisione, a garanzia di una rappresentanza autorevole e responsabilizzata sui ruoli cruciali dell’ente e sul rapporto verso i propri dipendenti.

Chiediamo che i R&T siano coinvolti nella scelta della nuova presidenza, e riteniamo che sia imprescindibile un suo alto ed indiscusso profilo scientifico.

Diciamo basta a quel deleterio ammiccamento politico che non permette di far emergere le problematiche dell’ENEA, la sua mancanza di fondi, la sua scarsa attrattività.

Chiediamo che ci sia finalmente la doverosa attenzione ai temi dimenticati per anni, togliendo da sotto il tappeto la polvere accumulata.

Il Direttivo FGU-Ricerca ANPRI ENEA

 

[1] Vedi nostra lettera aperta del 2 agosto 2024 prot. 49/24 inviata via PEC

[2] https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/09/26/inquinamento-dallitrec-nel-mare-jonio-16-indagati-a-potenza_802ff16b-27a9-4de8-8a3c-909222fa8c97.html

[3] https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/11/29/un-caso-di-contaminazione-da-plutonio-nellimpianto-casaccia-di-roma_2bdaa9d3-ec13-4860-8a15-f87741895dbc.html

 

 

 

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