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ENEA: COMUNICATO DEL 06.05.2024 I LAVORATORI ENEA NON SONO NUMERI

 

 

L’assemblea degli iscritti al Sindacato FGU ricerca ANPRI riunitasi in via telematica il 23 aprile 2024 esprime la propria profonda preoccupazione per la situazione lavorativa e di valorizzazione professionale in cui versano i dipendenti dell’Ente, la cui maggioranza si sente considerata più come numeri che come l’unica e sola risorsa che tiene in piedi l’Ente.

In particolare le modalità di gestione del personale ci pongono il dubbio che l’amministrazione consideri la attività di ricerca marginale e impiegatizia: di seguito un non esaustivo elenco di pessimi esempi di gestione del personale:

  • la parzialissima applicazione dell’art. 58 del contratto collettivo che riconosce ai Ricercatori e Tecnologi l’autonoma determinazione dei modi dei luoghi e dei tempi di lavoro e conseguente estensione della flessibilità oraria anche al personale CTER e CAMM.

 

  • La situazione del Centro di Bologna, il cui prossimo trasloco dei laboratori porterà, prevedibilmente, lunghi tempi di fermo delle attività sperimentali, in pieno PNRR.
  • Il degrado degli edifici dei centri, la assenza della mensa e i numerosi problemi dovuti all’adozione del SAP quale sistema di rilevazione presenze: a valle delle tante segnalazioni di inadeguatezza della piattaforma[1]. (Ribadiamo la richiesta di apertura di un tavolo sindacale su questi temi, così come è avvenuto per il problema mensa).

 

  • Il silenzio sulla nostra richiesta di aumentare i giorni di lavoro agile fino al limite del 49% previsto dalla legge (10 giorni).

 

  • L’inerzia del Presidente che da quasi due anni non inserisce nell’O.d.g. del CTS “la definizione dei criteri per i concorsi ex. Art.15” né bandisce i nuovi concorsi, nonostante la nostra azione giuridica pendente presso il TAR. Tali criteri sono l’unica e sola richiesta fatta da FGU Ricerca ANPRI per il ritiro del ricorso avverso i “fantasiosi” criteri del precedente concorso ex.art.15. Con la nostra richiesta di bandire celermente una nuova procedura con criteri proposti dal Consiglio Tecnico Scientifico, stiamo offrendo ad ENEA l’unica via per uscire onorevolmente da questo pasticcio, di cui l’ENEA porta la piena e sola responsabilità[2]. Tra l’altro ricordiamo che della necessità di avere concorsi i cui criteri siano definiti non a base delle esigenze dell’ENTE ma su criteri premianti il merito scientifico e indicati dal CTS è ben conscio lo stesso Presidente[3] . Per carità di Patria omettiamo di elencare i numerosi ricorsi pendenti presso il Giudice del Lavoro per l’impugnazione delle graduatorie del concorso ex art.15 concluso e il cui iter è durato circa due anni.

 

  • La incomprensibile mancata consultazione del CTS e del personale sia in merito al reclutamento, sia alle progressioni. Tali omissione rappresenta una violazione dello Statuto ENEA che all’art. 5 lett. d) affida al CTS il compito di “rilascia(RE) pareri in ordine ai criteri di reclutamento e progressione del personale tecnico-scientifico e dei/delle direttori/direttici di strutture tecnico-scientifiche”.

 

  • L’autarchica procedura adottata da ENEA per la ristrutturazione dei Dipartimenti in palese violazione dell’art. 2 del D. Lgs. 218/2016 che impone agli ENTI in modo esplicito la “partecipazione di Ricercatori e Tecnologi alle fasi decisionali per la programmazione e attuazione della ricerca”; la Direzione sta procedendo in totale, “inspiegabile” autonomia senza che i Ricercatori e Tecnologi, o il CTS o il C.d.A. (come a noi risulta) in cui essi sono rappresentati, siano stati coinvolti nella discussione dei ruoli, compiti e funzioni definite nelle declaratorie.

 

  • Il non ancora avviato iter per le votazioni dei rappresentanti dei Ricercatori e Tecnologi nel C.d.A. e nel C.T.S.

 

  • Il mancato snellimento delle procedure amministrative, che rendono i Ricercatori e i Tecnologi “ostaggi” di firme e di giudizi e senza indicazioni chiare e di merito e che moltiplicano e rallentano il lavoro del personale amministrativo e che, per questa ragione, viene affidato a chi si occupa di ricerca. Un modus operandi che limita fortemente attività ed autonomia progettuale, con conseguente perdita di competitività e di risorse dell’Ente.

 

Nell’ invitare ancora una volta l’Ente a desistere da questa linea di condotta e ad avviare il confronto sui temi sopra esposti. Informiamo i lavoratori che indiremo presto un’assemblea sui temi dei diritti (ed in particolare sul diritto all’autonomia) e sulle azioni per rivendicarli. Senza una consapevole conoscenza dei propri diritti e la loro giusta rivendicazione le risorse umane dell’ENEA continueranno ad essere solo “controllate” e scarsamente “valorizzate”.

 

Maria Giovanna Landi

Responsabile FGU- Ricerca ANPRI ENEA

 

[1] https://www.anpri.fgu-ricerca.it/enea-comunicato-27-marzo-2024-sap-lag-e-altro/

[2]  https://www.anpri.fgu-ricerca.it/enea-comunicato-17-ottobre-2023-lenea-e-lart-15/ e del 14.10.2023 https://www.anpri.fgu-ricerca.it/enea-comunicato-14-novembre-2023-la-strana-interpretazione-del-nostro-ricorso-contro-la-procedura-ex-art-15-enea-la-calunnia-e-un-venticello/)

[3] vedi comunicato del Presidente del 12.10.2023

 

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