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Fondi Ue e ruolo delle città: ecco l’e-book dei ricercatori Cnr-Issirfa

ROMA, 19 luglio – Un tesoro che l’Italia deve imparare a utilizzare meglio. Basti dire che ad aprile scorso il livello di spesa dei fondi Ue di coesione era pari a meno dell’1% sul totale di circa 75 miliardi (compreso il cofinanziamento nazionale) per la programmazione 2021-2027. I ricercatori Cnr-Issirfa (Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie) Raffaella Coletti e Andrea Filippetti hanno scritto un e-book in cui si mettono in fila dati e soprattutto buone pratiche per affrontare i cambiamenti climatici, sociali e economici, e rendere le città più sostenibili, anche grazie ai fondi resi disponibili, appunto, dall’Unione europea.
La pubblicazione gratuita, edita da Il Sole24ore nell’ambito di un progetto co-finanziato dalla Commissione europea Dg Regio, ha il titolo “I fondi europei per città più sostenibili. Tra avanguardie e trasformazioni strutturali”.
Cnr e Sole24Ore collaborano a questo progetto già da tre anni. Il lavoro è stato presentato ieri in Senato e i due ricercatori hanno spiegato che l’idea di base era quella di focalizzarsi proprio sulle città come luoghi in cui si produce l’85% del Pil dell’Ue. “Le città sono diventate centrali sul tema degli squilibri territoriali, perché quelle grandi ma anche le medie sono poli di sviluppo e questo determina però sbilanciamenti territoriali tra agglomerati urbani e aree interne. La politica di coesione si sta occupando in modo crescente delle città”, ha spiegato Coletti. Filippetti ha chiosato: “Il modello Pnrr, più accentrato, ha attirato verso di sé il modello della gestione dei fondi coesione. La ratio è quella di coordinare le risorse, ma la coesione ha obiettivi diversi. Oggi una governance top-down non può garantire lo sviluppo dei territori, che arriva sempre da fattori endogeni”.
La senatrice Ketty Damante, presente all’evento anche in ragione della sua esperienza professionale nella gestione dei fondi di coesione, ha parlato di “grande opportunità” che viene “messa a rischio dall’azione di accentramento voluta dal governo, in particolare dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto. La governance cambiata in corso d’opera – ha proseguito –, la cancellazione dell’Agenzia di coesione e l’accentramento nella cabina di regia al Ministero degli Affari europei mostra un rallentamento degli interventi anziché un’accelerazione degli stessi. E i prossimi cambiamenti della legislatura appena iniziata al Parlamento europeo rischiano di fermare ulteriormente la crescita e lo sviluppo”.

L’e-book:
https://www.issirfa.cnr.it/wp-content/uploads/2024/07/Citta_Sostenibili-ExeWeb.pdf

 

 

 

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