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INEA: radiografia di un ente ormai defunto

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Pubblicata anche la Relazione della Corte dei Conti sugli esercizi 2013 e 2014 dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA), ente che con la Legge di stabilità 2015 è stato incorporato nel Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA) che ha assunto quindi la denominazione di “Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria” (CREA).
A fine 2013 e 2014 erano in servizio, rispettivamente, 117 e 115 unità di personale a tempo indeterminato, come riportato nella seguente tabella che confronta tali numeri con la situazione al 31 dicembre 2012:
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Pubblicata anche la Relazione della Corte dei Conti sugli esercizi 2013 e 2014 dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA), ente che con la Legge di stabilità 2015 è stato incorporato nel Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA) che ha assunto quindi la denominazione di “Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria” (CREA).
A fine 2013 e 2014 erano in servizio, rispettivamente, 117 e 115 unità di personale a tempo indeterminato, come riportato nella seguente tabella che confronta tali numeri con la situazione al 31 dicembre 2012:
Erano in servizio, a fine 2013, anche 112 unità di personale a tempo determinato (compreso il Direttore generale), delle quali 51 impiegate per l’attività di supporto all’attività di ricerca (amministrativi) e 60 per l’attività di ricerca vera e propria.
A fine 2014, il personale in servizio a tempo determinato è stato di 110 unità, delle quali 46 utilizzate per le attività di supporto ai progetti di ricerca e 64 per lo svolgimento dell’attività di ricerca. Il costo del personale a tempo determinato è stato imputato ai progetti di ricerca a cui ha partecipato.
Con l’incorporazione nel CREA, i rapporti di lavoro a tempo determinato dell’INEA sono stati prorogati sino al 31 dicembre di quest’anno.
L’INEA ha ricevuto nel 2014 contributi pubblici pari a € 35.800.613 (€ 32.899.920 nel 2013 e € 33.949.157 nel 2012); le voci più rilevanti di entrata per il 2014 sono date dai contributi da parte dello Stato per un ammontare di € 24.669062 (€ 19.929016 nel 2013 e € 22.953.560 nel 2012), dai Trasferimenti da parte della Comunità Europea per € 5.671.513 (€ 4.574.066 nel 2013 e € 3.871.136 nel 2012), dai trasferimenti da parte delle Regioni per € 4.146.036 (€ 6.569.128 nel 2013, € 5.388.839 nel 2012).
I contributi di origine statale – osserva la Corte – sono per la maggior parte di natura straordinaria, ma hanno assunto sostanzialmente carattere di continuità.
Nel triennio 2012-2014 i risultati finali, finanziari ed economico-patrimoniali sono di segno positivo, tranne la consistenza di cassa per gli esercizi 2012 e 2013 (-5.732.380 euro e -7.494.147 euro) e il risultato finanziario per il 2013. Nel 2013, infatti, la gestione finanziaria si è chiusa con un disavanzo di € 1.732.886.
La consistenza dei residui attivi e passivi si è mantenuta in entrambi i casi piuttosto elevata. I residui attivi sono risultati pari a € 56.938.837 nel 2013 e a € 43.480.724 nel 2014, quelli passivi a € 46.740.196 nel 2013 e a € 35.868.892 nel 2014.
Come ANPRI, osserviamo che il contributo per il funzionamento ordinario dell’ente era da tempo insufficiente, e copriva solo parzialmente le spese per il personale a tempo indeterminato. La chiusura dell’INEA per incorporazione nel CRA si è resa necessaria per la spending review, con l’esigenza di razionalizzare le strutture di ricerca in agricoltura, oltre che per la disastrosa situazione di cassa, dovuta alla lentezza nelle rendicontazioni sui progetti.

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