News 

La fuga dei cervelli non si arresta: per uno che entra vanno via in cinque

ROMA, 30 gennaio – L’emorragia di cervelli continua e il ricambio non è sufficiente. I ricercatori stranieri che vengono in Italia, infatti, sono cinque volte di meno rispetto agli studiosi nostrani che fuggono all’estero. Lo sostiene l’analisi di Paolo Crosetto, ricercatore trasferitosi a Grénoble, in Francia, basandosi sui dati dell’European research council (ERC), ente europeo che finanzia gli studi di eccellenza.
Secondo i numeri di Crosetto, i ricercatori in ingresso da altri Paesi si aggirano intorno al 10%, mentre quasi il 50% è la quota di italiani che migra verso altri lidi. La causa principale è nota e riguarda le retribuzioni povere e la scarsa disponibilità economica delle università italiane. Ma pesa anche la qualità dell’offerta formativa, non tanto per il valore degli insegnamenti quanto per i percorsi che quasi mai hanno a disposizione la lingua inglese.
È un peccato, perché poi il valore della ricerca italiana non si discute, visto che i nostri connazionali sono secondi nella classifica Ue per borse di studio erogate dall’ERC.

Paolo Crosetto
https://paolocrosetto.wordpress.com/

Related posts

Leave a Comment

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: