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Lavoro: soppressa Anpal, i ricercatori dell’agenzia vanno all’Inapp

ROMA, 16 giugno – Rivoluzione nella gestione delle politiche attive del lavoro da parte del governo. Il Consiglio dei ministri di ieri ha varato un decreto “in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di giustizia, di agricoltura, di sport e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025” che tra le altre cose, all’articolo 3 della bozza, sopprime l’Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro nata col Jobs Act nel 2015.
Il personale e le funzioni vengono riportati internamente al ministero del Lavoro che rivede la propria struttura creando tre dipartimenti: Politiche sociali, Politiche del lavoro e previdenziali, Amministrazione e banche dati. I 135 ricercatori, invece, dopo le proteste delle settimane scorse contro il possibile assorbimento nel dicastero di Via Veneto, saranno trasferito all’Inapp “con salvezza della posizione giuridica, retributiva e contributiva”, recita il testo. Anpal Servizi a sua volta cambia nome in Sviluppo Lavoro Italia Spa e diventa una in house del ministero e delle Regioni.
Allo scopo di garantire la continuità delle attività svolte dal personale del comparto ricerca in Anpal, a seguito del trasferimento delle funzioni, lo stesso ministero si avvarrà di un contingente del personale dell’Inapp fino a un numero massimo di unità di personale pari a quello trasferito da Anpal. Le attività e il contingente di personale interessato sono regolati da una convenzione tra il dicastero e lo stesso istituto. Gli oneri restano a carico dell’ente di appartenenza.
La riorganizzazione complessiva prenderà corpo a valle dell’approvazione di un Dpcm.

 

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