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Livia Pirocchi

Livia Pirocchi (1909-1985) visse fin da piccola in stretto contatto con l’ambiente accademico: dal padre, professore universitario di zoologia a Milano, apprese le prime nozioni scientifiche e zoologiche. Si iscrive all’Università di Milano al corso di scienze naturali e si laurea nel 1932 a 23 anni sotto la guida di Rina Monti (1871-1937), prima donna del Regno d’Italia a salire su una cattedra universitaria, che la introduce agli studi limnologici (un giovane ramo delle scienze biologiche che si occupa delle acque dolci e dei suoi organismi).

Nel 1938, all’apertura dell’Istituto Italiano di Idrobiologia di Pallanza, sul lago Maggiore, si trasferisce all’istituto sotto la direzione di Edgardo Baldi (1899-1951). Nel 1942 durante la guerra Livia assunse l’incarico di direttore pro-tempore e l’istituto offrì rifugio a parecchi giovani scienziati italiani come Adriano Buzzati Traverso (1913-1983) biologo molecolare, Vittorio Tonolli (1913-1967), Giuseppe Ramazzotti (1898-1986), Luigi Luca Cavalli Sforza (1922-) genetista delle popolazioni. Il gruppo di ricerca si occupò di microevoluzione, genetica delle popolazioni, teoria sintetica dell’evoluzione, biochimica e biologia molecolare, ecologia planctonica.

Nel 1951 Tonolli fu nominato successore di Baldi nella direzione dell’Istituto e sposò Livia Pirocchi, insieme si impegnarono nell’adattare l’istituto alle nuove esigenze scientifiche, di potenziarlo con moderne apparecchiature e inserirlo nelle reti della limnologia internazionale. Un forte sodalizio coniugale e scientifico, un’etica morale e professionale che allievi e colleghi ricordano come elevata, rigorosa, densa di calore e simpatia.
Nel 1967 Livia succede al marito Vittorio Tonolli nella direzione dell’Istituto, che nel 1977 viene incorporato nel Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Nel 1979, a settant’anni, si ritirò dall’insegnamento e dalla direzione dell’istituto. Grazie al suo impegno e alle sue profonde conoscenze nel campo dell’ecologia, fece parte di numerose commissioni italiane e internazionali. Durante la sua attività scientifica Livia Pirocchi pubblicò 80 articoli su riviste italiane e straniere. Vinse molti premi ed onorificenze, tra cui nel 1974 la Medaglia d’Argento per benemerenze nel campo della cultura, della scienza e dell’arte, conferita dal Presidente della Repubblica Italiana.

Fonti bibliografiche:
– Consiglio Nazionale Ricerche – Comitato Pari Opportunità, http://www.cpseditrice.it/cpo/storia_femminile_cnr.html
– De Bernardi Riccardo, Livia Tonolli 1909-1985, in “Memorie dell’Istituto italiano di idrobiologia”, 1985
– Simili Raffaella, Reale Emanuela, Nella città di Ipazia. Le “belle menti” di un inaspettato sorprendente milieu, in Storia d’Italia. Annali 26. Scienze e cultura dell’Italia unita, a cura di Pogliano C. e Cassata F., Giulio Einaudi, Torino 2011
– Università di Bologna, Scienza a due voci – le donne nella scienza italiana dal settecento al novecento, http://scienzaaduevoci.unibo.it
a cura di Emanuela Reale – CNR

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