Notte dei ricercatori: cresce in Italia la sete di sapere
ROMA, 3 settembre – Grande successo ed eccellente riscontro di pubblico per la Notte europea dei ricercatori, celebrata in tutta Italia tra venerdì e sabato scorsi. Quest’anno il tema chiave era l’inclusività, perché la scienza e la ricerca sono il terreno d’elezione per la valorizzazione delle differenze e per accomunare chiunque abbia voglia e talento nell’impegno di dare risposte alle tante domande che ci assillano.
Sono passati 17 anni da quando, nel 2005, la Commissione Europea diede vita a un’iniziativa che avvicinasse l’opinione pubblica alla divulgazione scientifica ed al sapere in generale, chiamando in causa ogni anno migliaia di ricercatori ed istituzioni di ricerca nei Paesi europei. Oggi il progetto si svolge contemporaneamente in 29 Paesi ed è finanziato dall’Ue nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA).
Gli eventi che hanno avuto luogo in molte città italiane sono iniziati sin dal primo pomeriggio di venerdì e sono andati avanti fino a tarda notte. Esperimenti dal vivo e dimostrazioni scientifiche fatte sul momento, visite guidate ed esposizioni, convegni, conferenze e workshop divulgativi, ma anche spettacoli e concerti: oltre 4.500 persone, ad esempio, hanno affollato il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano per la Open Night. Tra le proposte di maggior successo gli incontri dedicati al tema dello spazio e dell’astronomia, biotecnologie in ambito medico, intelligenza artificiale e metaverso. Pienone di pubblico per le attività speciali, nei laboratori interattivi e le visite al sottomarino Toti.
A Frascati, per Frascati Scienza, è arrivato addirittura il Premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi, a discutere in piazza di divulgazione scientifica e allarme clima. Anche a Genova è stato possibile incontrare scienziati e ricercatori nelle strade e nelle piazze del centro storico, con i Giardini Luzzati al centro di una miriade di manifestazioni ed eventi.
Insomma, un ottimo riscontro presso l’opinione pubblica per un progetto che segnala la vivacità e il desiderio di sapere, di penetrare le sfide presenti e future che attendono la nostra civiltà.
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