Ricerca artica: per la prima volta un’italiana alla guida di un programma Scar
ROMA, 6 febbraio – Leadership italiana per il progetto ‘Agata’ – Antarctic geospace and atmosphere research – il nuovo Scientific research programme dello Scar (Scientific committee on antarctic research). Per la prima volta un programma Scar è coordinato da una nostra connazionale: Lucilla Alfonsi, prima ricercatrice dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Questo importante riconoscimento segna una svolta per la comunità scientifica italiana e internazionale, confermando il ruolo dell’Italia nello studio delle regioni polari.
‘Agata’ mira a rivoluzionare la comprensione dell’atmosfera e del geospazio polare attraverso un approccio interdisciplinare. Il programma rappresenta un impegno senza precedenti per indagare il ruolo critico dei poli nelle interazioni Sole-Terra, con l’obiettivo di migliorare la modellazione atmosferica e ottimizzare servizi fondamentali come il monitoraggio dello space weather e la sicurezza delle comunicazioni satellitari e terrestri.
“Le regioni polari rappresentano laboratori naturali straordinari per comprendere le dinamiche dell’atmosfera e dello spazio. Con ‘Agata’ vogliamo costruire una rete internazionale che promuova la collaborazione tra comunità scientifiche e assicuri la condivisione di dati, strumentazioni e competenze,” ha dichiarato Lucilla Alfonsi, coordinatrice del programma.
Grazie al supporto dello Scar, ‘Agata’ coinvolge istituzioni scientifiche di numerosi Paesi, garantendo l’integrazione delle infrastrutture già presenti in Artide e in Antartide e lo svolgimento di nuove campagne di misura di parametri atmosferici, ionosferici e magnetosferici da terra e da satellite. Uno degli obiettivi chiave è formare una nuova generazione di scienziati polari attraverso workshop e scuole internazionali per studenti e giovani ricercatori. Questo sarà possibile anche grazie al supporto del Programma di ricerche in artico (Pra) e al riconoscimento ricevuto da parte dell’International conference on arctic research planning (Icarp IV).
Il programma culminerà nel 2032, anno di inaugurazione del prossimo International Polar Year (2032-2033), con i ricercatori formati attraverso ‘Agata’ protagonisti delle nuove sfide scientifiche. Con ‘Agata’, l’Italia, grazie all’Ingv, consolida la propria posizione nel panorama internazionale della ricerca polare, contribuendo a rispondere a domande fondamentali sui processi atmosferici e spaziali e fornendo strumenti essenziali per affrontare le sfide globali del futuro.
Per saperne di più:
https://www.programmaricercaartico.it/