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Ricerca, Draghi: Con il PNRR porteremo dottorati da 9mila a 20mila

ROMA – Una spinta decisa in favore della ricerca grazie al Recovery Plan. “Con il PNRR abbiamo potenziato gli investimenti in ricerca e competenze. Prevediamo di potenziare il numero dei dottorati di ricerca da 9mila a 20mila, le cattedre, i centri di ricerca, la ricerca di base”. Parole del premier Mario Draghi durante la replica in Senato, dopo il dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio Ue.
Intanto è arrivato il “Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale” che completa proprio la governance del Recovery Plan: il presidente del Consiglio ha firmato il Dpcm che lo istituisce e che mette insieme 32 sigle tra sindacati, imprese, banche, terzo settore e proprio il mondo della ricerca. Draghi potrà individuare un coordinatore tra personalità con elevate competenze e comprovata esperienza.
Il Tavolo permanente svolge funzioni consultive nelle materie e per le questioni connesse all’attuazione del PNRR. E può segnalare collaborativamente alla Cabina di regia e al Servizio centrale per il PNRR ogni profilo ritenuto rilevante per la realizzazione del Piano, anche allo scopo di favorire il superamento di circostanze ostative e agevolare l’efficace e celere attuazione degli interventi.

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