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Ricerca, Mur: “La priorità è avere un sistema competitivo e trasparente”

ROMA, 21 ottobre – La priorità è rendere il sistema universitario italiano sempre più competitivo. Secondo il governo, migliorare il grado di attrazione degli atenei italiani fa parte di questa strategia. Le modalità di accesso al bando Fis 2 (Fondo italiano per la scienza) sono cambiate con l’intervento del dl 228/2021 che ha regolato il sistema dell’equipollenza, il meccanismo di riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all’estero. Così si mira a garantire la qualità dei titoli di studio ottenuti fuori dall’Italia. “Di conseguenza, anche nell’ambito del Fis 2, la norma consente di prevedere elementi di maggiore trasparenza nella valutazione delle domande, come indicato anche dal Cnvr (Comitato nazionale per la valutazione della ricerca)”, spiega il ministero dell’Università e della ricerca in una nota.
Inoltre, con la verifica di equipollenza di titoli di alta formazione stranieri al dottorato italiano si punta a garantire “una corretta attribuzione delle ingenti risorse pubbliche destinate alla ricerca tramite il Fondo”, prosegue la nota. Il titolo di dottorato, va sottolineato, è necessario per accedere ai primi due livelli del Fis (Starting grant e Consolidator grant), mentre “il riconoscimento non è richiesto – come erroneamente riportato da alcuni – per i professori che concorrono al cosiddetto Advanced cioè il livello più alto del Fis”, specifica il ministero.
Il Mur aggiunge: “Definire il costo della pratica di equipollenza – la cui decisione è in capo alle singole Università – un ‘balzello’ e un meccanismo per sfavorire il rientro dei cervelli dall’estero, è fuorviante e strumentale. Il sistema, infatti, punta proprio a prevedere meccanismi più trasparenti, garantendo al tempo stesso la qualità dei titoli di studio in possesso dei possibili beneficiari al fondo. Tutti elementi necessari perché il sistema italiano risulti sempre più attrattivo”.
La nota spiega ancora: “La definizione del costo della procedura per il riconoscimento dell’equipollenza è in capo alla singola università, nel rispetto del principio di autonomia degli atenei. Ai fini della presentazione del progetto di ricerca nell’ambito del bando Fis non è necessario aver già ottenuto il provvedimento di equipollenza, ma è sufficiente aver avviato l’iter. Migliorare è sempre non solo possibile, ma doveroso. Il Mur è ovviamente orientato al perfezionamento delle performance e a stemperare ogni eventuale criticità dovesse emergere in fase di attuazione del bando”.

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