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Comunicato 26 febbraio 2021. Urge un Presidente autorevole per il CNR e a seguire autogoverno per la comunità scientifica interna

Ieri, il Consiglio di Amministrazione del CNR, con l’unanimità dei tre consiglieri in carica, il prof. Lucio D’Alessandro, nominato dall’ex ministro Manfredi sulla base di una terna proposta dalla CRUI, la dott.ssa Nicoletta Amodio, nominata dalla ministra Messa sulla base di una terna proposta da UnionCamere e Confindustria, e il rappresentante del personale Nicola Fantini, ha eletto Vicepresidente il prof. d’Alessandro, il quale sostituisce il Presidente nelle more che questi sia nominato dalla ministra Messa.

Pur consapevoli della necessità ed urgenza che il CNR torni ad avere un suo rappresentante legale, siamo fortemente perplessi in merito alla regolarità della riunione di ieri del CdA, convocata, come “raccomandato” dal Ministero, dal prof. D’Alessandro in qualità di consigliere anagraficamente più anziano, dato che lo Statuto dell’Ente non conferisce al consigliere più anziano la facoltà di convocare il CdA. Un difetto di convocazione del CdA potrebbe ovviamente inficiarne sia qualsiasi deliberazione assunta, sia qualsiasi provvedimento che prenderà il Vicepresidente nelle vesti di legale rappresentante dell’Ente.

Forti preoccupazioni destano anche le palesi situazioni di conflitto di interessi e di incompatibilità in cui si trovano sia il neo Vicepresidente, in quanto Rettore di un’università per lo più privata, la Suor Orsola Benincasa di Napoli, con la quale il CNR ha in atto una Convenzione quadro di collaborazione di ampia portata, sia la Consigliera Amodio, così come documentato nei Comunicati del 15 febbraio e del 22 febbraio. Tali situazioni di incompatibilità, che sono oggetto di una recentissima interrogazione parlamentare alla ministra Messa, possono peraltro condizionare negativamente le scelte strategiche che il CNR sarà chiamato a fare, specie in previsione dei consistenti investimenti che dovrebbero arrivare alla Ricerca col Recovery Fund.

Sono invece cadute le perplessità in merito alla legittimità della cinquina di idonei alla Presidenza del CNR (di cui sembra far parte la stessa neo Ministra) dato che si è appreso recentemente che l’allora ministro Fioramonti aveva prorogato, già a ottobre 2019, il mandato del Comitato di selezione allora in carica, sebbene nell’avviso pubblico uscito quasi due mesi dopo non ci fosse alcun riferimento a tale decreto di proroga!

Ciononostante, come riportato dal Corriere della Sera, la Ministra sta “valutando se scegliere tra i tre nomi rimasti della cinquina che era stata selezionata più di un anno fa o se chiedere un nuovo elenco visto che i criteri sono cambiati” e che farà “in fretta”, senza però spiegare in cosa i criteri di selezione siano cambiati a tal punto da richiedere una nuova selezione, facendo invece ipotizzare una certa ostilità del Ministero nei confronti della cinquina originaria, ipotesi suffragata dal fatto che, come riportato da La Repubblica, il Ministero aveva già provato due volte ad impugnare tale cinquina e, in entrambi i casi, i suoi tentativi erano stati respinti dall’Avvocatura dello Stato.

Il punto sostanziale, tuttavia, è che il CNR non può però ancora rimanere per un tempo indeterminato senza un Presidente e pertanto sollecitiamo cortesemente la Ministra a provvedere quanto prima alla nomina del nuovo Presidente, che sia uno scienziato degno dell’incarico e non la longa manus della Politica.

Chiediamo inoltre alla Ministra di provvedere quanto prima sia a nominare il Consigliere designato dalla Conferenza Stato Regioni (in sostituzione del dimissionario neo Ministro all’Istruzione, Patrizio Bianchi), non appena ricevuta la nuova designazione, sia a sostituire i neo Consiglieri D’Alessandro e Amodio, causa le suddette inaccettabili situazioni di incompatibilità e conflitto di interessi in cui si trovano entrambi.

La grave situazione che si è determinata conferma l’inadeguatezza delle regole che presiedono alla definizione degli Organi del CNR e pertanto ribadiamo alla Ministra la richiesta, già avanzata con la lettera del 15 febbraio, di adoperarsi affinché siano garantite adeguate forme di autogoverno del CNR da parte della comunità scientifica interna, riconoscendole il diritto di partecipare attivamente alla nomina del proprio Presidente, allargando a due il numero dei rappresentanti interni nel CdA (come già avviene in altri EPR vigilati dal MIUR, quali l’INAF e l’INGV), di rendere maggioritaria la componente elettiva interna nel Consiglio Scientifico e di riconoscere alla comunità scientifica interna del CNR il diritto di partecipare in maniera propositiva, e non solo con l’espressione di meri pareri consultivi, alle scelte strategiche che riguardano le questioni scientifiche, organizzative e gestionali dell’Ente.

Gianpaolo Pulcini

Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR

https://anpri.fgu-ricerca.it/wp-content/uploads/2021/02/Comunicato-26-febbraio-2021-Urge-presidente-autorevole-e-autogoverno.pdf

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